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Pro Cycling Manager 2011

Un’altra pedalata verso il traguardo.

Sono ben due le uscite della serie Cycling Manager quest’ann, grazie ad altrettanti titoli dedicati alle più grandi corse tappe nel circuito europeo. Dopo esserci divertiti per le montagne del Giro d’Italia, eccoci infatti alla prova con il titolo griffato Tour De France, corsa dal più alto appeal internazionale che però ritengo inferiore a livello tecnico.

Visto tuttavia che non siamo qui disquisire del sesso degli angeli, quanto di un titolo che rappresenta un deciso passo in avanti all’interno dell’economia di una serie che da anni è il riferimento per tutti gli appassionati di due ruote, è buona cosa abbassare la testa, alzarci sui pedali ed entrare nel vivo della recensione.

Come (spero) ricorderete, il titolo dedicato alla corsa rosa recensito il mese scorso mi aveva solo parzialmente convinto della sua bontà, a causa di alcune mancanze alquanto rilevanti, sia sul fronte grafico, sia sul fronte del gameplay, con un'intelligenza artificiale che spesso non brillava per fantasia e flessibilità.

Forte di un anno di esperienza (Giro d'Italia era infatti basato sul motore dell'episodio precedente di PCM), il titolo Cyanide dimostra ora di aver imparato la lezione, portando sul campo un gioco con diverse novità, alcune rifiniture e in grado di vincere la gara per distacco.

La vita di gruppo ha sempre il suo fascino.
Il miglioramento dei modelli è visibile soprattutto nelle inquadrature più strette.

Per illustrarvi meglio da dove deriva tanta bontà credo però che la cosa migliore, anche se forse inaspettata, sia di partire dal comparto grafico, capace di definire in una sola parola quello che è il fattore che più testimonia il lavoro portato avanti dal team a questo giro: “solidità”.

Sì, avete capito bene, ho detto solidità: se nel passato infatti il gioco perdeva nettamente punti nella gestione delle collisioni e dei modelli poligonali, ora la sensazione spontanea che emerge pedalata dopo pedalata è che ogni corridore sia un'entità vera, capace di ragionare in maniera (semi) autonoma e con una presenza fisica evidente.

Potete quindi ben capire la mia sorpresa e la mia gioia quando, desideroso di mandare in attacco un mio uomo, l’ho visto arrancare a metà gruppo, impotente nel tentativo di “attraversare” i corridori avversari: finalmente dei ciclisti e non dei fantasmi!

Tale solidità si riflette su tutte le varie potenzialità di Pro Cycling Manager, che annovera al suo interno la consueta pletora di opzioni e opportunità: si va dalla riproposizione fedele della Gran Boucle di quest’anno per passare a tutte le maggiori gare del circuito internazionale, con la solita possibilità di gareggiare su una gara singola, su una corsa a tappe o di disputare una stagione completa.

A solleticare l’orgoglio dei general manager in erba arrivano però gli obiettivi, tutta una serie di traguardi che premieranno il raggiungimento di risultati di rilievo durante un anno di gare, come ad esempio la vittoria nelle classiche fiamminghe o il riuscire a ingaggiare un ciclista nel proprio team.

Il teaser di Pro Cycling Manager 2011.
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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