PSPgo provata per voi
Nella botte piccola c'è il vino buono...
E’ stato il segreto peggio nascosto dell’industria videoludica, peggio perfino degli upgrade hardware alla Xbox, che ormai si sanno mesi prima. Un segreto tenuto così male tanto da essere svelato con un video uscito accidentalmente qualche giorno prima dell’E3. Tanto che Jack Tretton, boss di Sony America, sembrava quasi stupito quando i giornalisti si sono fatti vedere alla presentazione ufficiale.
Comunque ormai è andata come è andata e adesso negli uffici di Eurogamer è apparsa una PSPgo. E a quanto pare questa signorina poco discreta ha ancora qualche trucco da svelare. Prima di partire con le riflessioni facciamo il punto della situazione: la PSPgo verrà lanciata il primo giorno di ottobre al prezzo di 249.99 Euro (anche stavolta non si sfugge al simpatico trick del cambio 1:1 con il Dollaro).
Fondamentalmente avrete a che fare con lo stesso sistema disponibile su una PSP-3000, basato però su contenuti scaricati e immagazzinati all’interno della memoria interna da 16GB o su Memory Stick. All’esterno tuttavia le cose sono completamente diverse rispetto alla sua parente più "anziana". Se le versioni Slim e Lite si sono limitate a ridurre le dimensioni miniaturizzando i circuiti interni, la PSPgo va oltre, ridisegnando completamente il prodotto con un slide screen LCD da 3.8 pollici che nasconde tutti controlli (stick analogico, pad classico, bottoni vari, Start e Select).
Se a questo sommiamo la completa rimozione dello slot UMD, il risultato è qualcosa di ancora più piccolo della già ridotta PSP-3000, con una perdita di circa mezzo centimetro in spessore e altezza e ben cinque in lunghezza. Compararla con il primo modello di PSP è come paragonare la tizia grassoccia ma simpatica che vi rivolge parola con la classica gnocca che vedete solo sulle copertine.
Nonostante la dieta snellente, la PSPgo è dotata di tutto il necessario per stupire. Il supporto Bluetooth consente di collegarsi con un auricolare senza fili, ma questo vuole anche dire che potrete collegarla con un pad PS3. Aggiungete la possibilità di collegarla ad un display esterno e boom! Da un sistema portatile vi ritroverete in mano un sistema casalingo, perfetto per titoli come WipEout Pulse o Ridge Racer. Una prospettiva interessante anche per tutti i nostalgici a caccia di titoli PSX sul PlayStation Store.
Comunque anche se non avete un pad giocare con i controlli nativi non è certo una esperienza spiacevole. Grazie al design compatto il controller analogico è stato spostato più centralmente, vicino a Start e Select, tra il pad direzionale e i tasti. Lo stick stesso è stato rimpicciolito e al tatto sembra garantire un confort ed una presa migliori (ma prendetelo come un parere personale). I tasti direzionali e non sono ora dotati di switch molto precisi, niente a che vedere con gli approssimativi controlli delle prime versioni che costringevano i più smanettoni ad aprire la scocca per modificarne lo spessore ed aumentare la precisione. Il resto dei tasti, i dorsali, il tasto PS, i controlli multimediali e della luminosità, il tasto di accensione e quello del Wi-Fi sono distribuiti nella parte esterna della scocca insieme a tutti i led necessari.