Quake Arena Arcade
La vecchia scuola degli FPS alla conquista di Xbox Live.
Undici anni suonati e non sentirli nemmeno: sembra passata un'eternità da quando, nel lontano 1999, id Software stupì il mondo intero con Quake 3: Arena, terzo capitolo di una delle saghe più celebri di sempre che, in un'era priva di sigle diaboliche quali ADSL e di Babbi Natale che vendono connessioni a banda larga, diede il via al fenomeno oggi dilagante del multiplayer.
A diverse "generazioni" di distanza, dopo innumerevoli porting sulle più svariate console e una versione gratuita browser-compatibile dall'enorme successo che risponde al nome di Quake Live, il capitolo più competitivo della saga firmata Carmack, Romero e Hall approda alla next generation con Quake Arena Arcade.
L'attesissima riedizione in esclusiva per i possessori dell'ammiraglia Microsoft promette, al costo non indifferente di 1200 Microsoft Point, di occupare i nostri pomeriggi invernali a suon Rocket Jump e Lighting Flying: tutti, rigorosamente, in HD. Che sia tempo di abbracciare nuovamente la fidata BFG e far piazza pulita di ogni cosa si muova davanti ai nostri occhi?
Rispondere a questa domanda, in realtà, richiede un minimo di calma. Come i più attenti avranno notato, investire 15 euro per uno sparatutto dalle meccaniche di gioco fortemente ancorate al passato, prive del gameplay plurisfaccettato che caratterizza gli odierni FPS, può sembrare una mossa quantomeno avventata: ancora di più, se si pensa che l'IP è giocabile gratuitamente sui server PC di Quake Live. Assolutamente naturale, dunque, chiedersi se il porting per Xbox Live del gioiello di ID valga o meno la proverbiale candela (e il conseguente alleggerimento del nostro portafoglio); ma non abbiate paura, siamo qui per aiutarvi.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il gameplay dell'ultimo porting dei Pi Studios è autentico oro colato. Analizzando lo stato dell'arte attuale dello sparatutto, sempre più zeppo di machiavelliche tattiche dalla pianificazione a tavolino di ogni singola mossa, la velocità sconsiderata e al limite dell'apnea che caratterizza la suddetta IP giunge come la manna dal cielo. Arena Arcade (come del resto il suo predecessore) è pura velocità ed estemporaneità, è la frenetica ricerca all'arma migliore grazie alla quale fraggare il nemico di turno.
Alla fine della fiera, l'intero approccio ludico può essere riassunto da una laconica constatazione: fare fuoco prima degli altri. Certo, per alcuni versi può sembrare una meccanica piuttosto superficiale o addirittura anacronistica, specie se confrontata con le blasonate produzioni recenti alla costante ricerca di nuove soluzioni di gameplay. Ma l'immediatezza dell'esperienza di gioco, la capacità di catapultare chiunque (anche i meno esperti) nel vivo dell'azione, facendo dell'abilità l'unico parametro discriminante per decretare il vincitore, sono doti più uniche che rare. Adrenalina pura.
L'ostacolo rappresentato dal mappaggio dei comandi di un gioco tipicamente da mouse e tastiera in un meno convenzionale pad viene superato a pieni voti dal team di sviluppo. Seppur l'accoppiata "PC-style" vinca a mani basse in quanto a maneggevolezza e facilità di utilizzo, permettendo al giocatore di dare vita a tecniche al limite dell'arte marziale, il sistema di comandi di QAA risulta confortevole e preciso, anche grazie a particolari soluzioni quali la possibilità di effettuare un'inversione di 180 gradi premendo il solo pulsante A o di saltare sfruttando il trigger LT (insolito, ma decisamente efficace per la riuscita di Grenade Jump e soci). Ovviamente, ciascuna azione è rimappabile a proprio piacimento nell'apposito menu.
Parlando delle modalità presenti, il titolo dei Pi Studios arricchisce la celebre modalità online con un comparto single player ragguardevole, che si configura come una sorta di playground dove affinare le proprie tecniche in vista delle vere sfide multigiocatore.