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Rayman Origins

Da soli è divertente, ma in quattro è meglio!

Rayman Origins non adotta un approccio “old school” al game design solo perché è un platform 2D basato su una vecchia mascotte Ubisoft. È “old school” perché è dannatamente difficile. Forse non siamo ai livelli di Demon’s Souls, ma è sicuramente più propenso a bacchettarvi sulle dita e a ridere della vostra mancanza di skill, piuttosto che fornirvi un biglietto per uscire gratis di prigione, come farebbe un Prince of Persia qualsiasi.

Si muore in Rayman Origins, si muore spesso, ma è un piccolo prezzo da pagare per un titolo così gioiosamente incasinato, così squisitamente giocabile.

Lasciati i Rabbids alle spalle, Rayman è pronto a tornare sul suo territorio preferito, il platform duro e puro, eventualmente assistito da uno o più compari nella modalità cooperativa, in un’avventura interamente disegnata a mano e realizzata grazie a UbiArt, una nuova piattaforma software del colosso francese.

L’animazione dello schiaffo di Rayman è fatta così bene che vi brucerà la guancia.
Lo stile grafico di Rayman origins è inconfondibile.

A quanto pare, questa suite di strumenti permette ai designer di assemblare un gioco 2D con la metà del lavoro, e ciò che i designer di Ubisoft Montpelier hanno creato è l’esperienza di gioco che più si avvicina ad una pasticca di LSD inghiottita di fronte a Cartoon Network.

La visione artistica di Rayman Origins è semplicemente favolosa, ma ciò che dipinge non lo è quasi per niente. È un mondo fatto di jungle pericolose, cespugli spinosi e buffe creature dalla bocca larga. È un posto dove orribili mostri gommosi attendono in fondo a pozzi scivolosi, dove le piante hanno bocche enormi e nasi ancora più grossi.

Fin dalla prima occhiata lo stile sembra perfettamente in linea con la tradizione europea dei cartoni animati, e l’ho trovato adorabile. Ma la cosa più bella è vederlo in movimento perché quando Rayman rimbalza, salta, si allunga, cade e picchia, in tutta la brillante bellezza del vostro televisore HD, vi darete degli stupidi per aver dimenticato troppo presto i buoni vecchi platform 2D che un tempo riempivano le vostre giornate.

Ovviamente non c’è da preoccuparsi troppo dei motivi che hanno portato Rayman in mezzo a questo casino. Tutto si svolge in un mondo onirico, il Glade of Dreams, creato da una creatura sognante in cui gli Electoons, bestioline buone e innocue, si stanno trasformando nei cattivi Darktoons, e c’è bisogno del nostro eroe senza arti per risolvere la situazione.

Se vi sembra assurdo, sappiate che è soltanto una scusa per scaraventarvi dritti nei dettagliatissimi ambienti di gioco, con ben 60 livelli da attraversare e 12 diverse ambientazioni da esplorare.

Lo scenario non sarà l’unica cosa che Ubisoft intende variare. Come una sorta di Mario Galaxy in 2D, questo titolo promette di essere un cilindro magico piena di idee e situazioni diverse. E se l’attimo prima vi state dondolando in una giungla tra enormi mani che fungono da liane, subito dopo vi ritroverete a navigare attraverso gorghi e rapide, scivolando verso una cascata, evitando i famelici pesci che abitano il fiume.

Il più recente trailer del gioco.