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RDR: Undead Nightmare

Bello da non-morire…

Cosa fareste se, all'improvviso, vostra moglie e vostro figlio si trasformassero in zombie assetati di sangue? Probabilmente, proprio come noi, non sapreste come reagire (a parte il Kommissario, laureato con lode in zombologia), ma lo stesso non si può dire dell'inossidabile John Marston.

Il protagonista di Red Dead Redemption, infatti, di fronte all'agghiacciante situazione di cui sopra non si scompone e dopo aver incaprettato a dovere i due parenti putrescenti, li sistema in camera da letto, gli lascia un paio di bistecche crude con cui sfamarsi, ed esce in cerca di una cura.

In questo modo inizia la modalità single player di Undead Nightmare, DLC di Red Dead Redemption di cui vi abbiamo già parlato a fondo nelle scorse settimane. Finalmente il contenuto scaricabile è disponibile, e per la modica cifra di 800 Microsoft Point (9 euro, sul PSN) offre così tanti extra di qualità da meritare il voto che potete veder qui di seguito.

Affrontare un'orda all'interno di un edificio stretto non è mai una buona idea.

Sebbene la formula di base sia la stessa del gioco originale, l'avventura di Undead Nightmare si distingue per un paio di varianti piuttosto interessanti.

In primis, il nuovo aspetto di ogni singolo luogo della mappa di gioco spinge a vagabondare ancora una volta attraverso i paesaggi selvaggi, dimenticando i meravigliosi tramonti e dando maggior peso, questa volta, alle memorabili cavalcate al chiaro di luna.

L'enorme disco lattiginoso che illumina le fredde notti di Undead Nightmare, assieme alla costante foschia e alle grottesche creature zombificate garantisce ai luoghi ormai familiari un aspetto inedito e spesso affascinante.

Il bello di questo DLC è che assieme al restyling grafico offre anche una trama piacevole, ben raccontata e arricchita da una quantità incredibile di riferimenti spassosi. Il doppiaggio eccezionale che tanto avevamo apprezzato in Red Dead Redemption torna ancora una volta ad accarezzare le nostre orecchie, sostenuto da una serie di dialoghi a dir poco brillanti.

La caccia ai cavalli dell'apocalisse è particolarmente difficile, visto che prima di prenderli è necessario trovarli!

Ascoltare John e i pochi sopravvissuti all'apocalisse scambiarsi battute sarcastiche relative alle cattive abitudini di parenti morti tornati dall'oltretomba, oppure trovarsi ancora una volta a tu per tu col mitico Seth, sempre più fuori di testa (nonché incredibilmente a suo agio con la tragica invasione di morti viventi), strappa più di un sorriso, rendendo la progressione attraverso la trama davvero leggera e piacevole.

Le missioni, a dire il vero, sono tutte piuttosto ripetitive, ma a conti fatti funzionano benissimo per fare da collegamento tra gli splendidi dialoghi e le cruente sparatorie contro orde di morti ambulanti.

Parlando degli scontri a fuoco, dovendo affrontare esseri maleodoranti e privi di cervello le dinamiche di copertura tanto sfruttate nel gioco base perdono la propria utilità, e le strategie di combattimento subiscono profonde modifiche per adattarsi alla nuova situazione.

Piuttosto che trovare un riparo dietro cui nascondersi, infatti, ora è molto più saggio cercare un edificio su cui arrampicarsi o una postazione sicura da cui bersagliare la marea urlante. Per garantire risultati migliori in combattimento, inoltre, è possibile contare su una serie di armi nuove di zecca, che si rivelano davvero perfette allo scopo di purificare il mondo dal male putrefatto.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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