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Wanted: Weapons of Fate

L'ennesimo tie-in gusto piombo.

Dopo la pellicola, il gioco. Consuetudine ormai ben radicata nell'industria, i cui risultati sono il più delle volte pessimi, e solo di rado sembra emergere qualche sprazzo di lucidità. Wanted: Weapons of Fate rientra perciò in quel genere di prodotti discretamente confezionati, il cui presunto appeal tenta di andare oltre il prestigio della licenza in questione.

Le vicende del titolo infatti non seguono pedissequamente gli eventi narrati nel film, ma in un certo senso espandono la storia e la completano. Il racconto non è privo di enfasi, e ci verrà illustrato passo passo dal protagonista, quello stesso Wesley Gibson che da miserabile fallito assurgerà al rango di killer spietato e implacabile. Il linguaggio è sboccato, maturo, e forse proprio per questo risulta essere accattivante e adeguato ai toni "spregiudicati" della trama.

Scopo di Wesley sarà quello di scoprire i misteri circa i trascorsi dei genitori, mentre la Confraternita tenterà in tutti i modi di ostacolarlo. Il racconto procede così tra passato e presente, consentendoci anche di impersonare suo padre (al tempo esponente di spicco tra gli Assassini) in svariati flashback. In moltissimi videogiochi l'incipit è generalmente banale (capite bene che roba come Fallout 3 non capita proprio tutti i giorni) ma devo ammettere che le premesse narrative e il modo in cui ogni scena si inserisce nei tasselli della storia potrebbe sorpendere coloro i quali hanno gradito il film. C'è un buon ritmo in Wanted, che in fin dei conti si rivela orchestrato con una buona dose di competenza.

Il comparto grafico si attesta su livelli apprezzabili. Peccato per la scarsa interazione con gli scenari.

La principale peculiarità dei protagonisti (tanto nel fumetto quanto nel relativo film) è quella di poter utilizzare le armi da fuoco decidendo con accuratezza millimetrica la traiettoria delle pallottole. I proiettili curvano aggirando gli ostacoli e colpendo l'obiettivo. Tale superba abilità balistica non poteva chiaramente mancare in questa trasposizione ludica, e possiamo dire che sia stata implementata con impegno sufficiente a garantire una certa novità, quanto meno nelle canoniche meccaniche degli shooter. In alcuni casi la telecamera seguirà da vicino la traiettoria della pallottola in tutto il suo percorso e, con un pizzico di fortuna, si potrà assistere ad un headshot altamente spettacolare.

Ciò è reso da un sistema di controlli abbastanza classico e funzionale. Si mira tramite grilletto sinistro e si fa fuoco con il destro. Qualora si voglia attivare la curvatura dei proiettili basterà tenere premuto il tasto dorsale destro e calibrare la traittoria attraverso la levetta analogica. Nulla di complicato: bastano pochi minuti per acquisire la giusta dimestichezza. Tramite apposito tasto frontale si potrà invece procedere verso gli elementi di copertura, avanzando cautamente nel corso delle sparatorie senza doversi necessariamente esporre al fuoco nemico.