Sam Lake si racconta
Il padre di Alan Wake esce allo scoperto…
Ce ne sono tanti. Nel corso del tempo, quando abbiamo lavorato ai vari Max Payne, scrissi un copione di un film che chiamai “Undertow” e di cui ho recuperato degli elementi da inserire all’interno della storia di Alan Wake. Praticamente ho rubato da me stesso. Undertow racconta la storia di un personaggio complicato che durante una vacanza sulle rive di un lago si imbatte in situazioni davvero fuori dal comune.
Gli spunti per un thriller ci sono. Ed è questo che volevamo nel nostro gioco, più che una storia crudemente horror. Spesso, nei videogiochi, la parola horror vuol dire sangue e mostri. Anche se Alan Wake può sembrare un horror, per noi il termine “thriller” è il più esatto per definirlo.
Fin da subito, la nostra intenzione era quella di parlare di un uomo qualunque. Non un eroe, ma qualcuno che nel corso degli eventi può diventarlo.
Inoltre, con la serie Max Payne, abbiamo imparato a utilizzare una voce narrante come strumento per raccontare una storia. Abbiamo fatto lo stesso per Alan Wake ma da una diversa prospettiva. Quindi abbiamo deciso di fare del personaggio principale uno scrittore e di conseguenza gli scritti di Wake sono diventati parte integrante del racconto.
Penso che sia normale metterci del tuo, quando scrivi una storia. Non necessariamente in ogni personaggio, ma la loro caratterizzazione è comunque influenzata anche dal tuo modo di vedere il mondo.
Quindi, sì, c’è qualcosa di me in Wake. Ci sono alcuni piccoli ricordi dell’infanzia di Alan Wake, per esempio, che si ispirano alla mia fanciullezza.
Ritornando a Max Payne, per esempio, ci sono momenti in cui gangster o scagnozzi parlano divertiti tra loro prima che inizi l’azione. Alcune di quelle conversazioni sono chiacchiere da ufficio che abbiamo sentito mentre sviluppavamo il gioco e ritenendole azzeccate le abbiamo inserite nelle linee di testo.
Mi fa piacere che dia questa impressione, vuol dire che abbiamo centrato l’obiettivo. La nostra intenzione era quella di creare un protagonista che reagisse come una persona reale, qualcuno che avesse un suo passato, problemi da risolvere, la forza per cercare di risolverli e le sue debolezze. Insomma, un uomo, in tutto e per tutto. Ci sono sempre meno giochi, soprattutto d’azione, che riescono ad avere personaggi credibili. Alan ha i suoi problemi, il suo matrimonio, il lavoro, e ognuno di essi contribuisce a renderlo ancora più verosimile.
Un’altra cosa molto importante è creare la giusta sintonia tra il personaggio principale e il giocatore. Per questo vogliamo che, almeno all’inizio, il quest’ultimo si senta leggermente disorientato, al pari di Alan…
[[Ride] Oh sì, puoi dirlo forte!
Abbiamo intenzione di lavorare a lungo su un personaggio come Alan Wake. Fin dall’inizio abbiamo immaginato che si potesse progettare più di un solo gioco. La direzione? Questo è un elemento tutto da valutare. La sua struttura si ispira al modello di una serie TV, quindi i programmi futuri possono essere molteplici.
Come sempre, molto dipenderà da come la gente reagirà al gioco, se ne vorrà di più. Si giungerà a una fine ma sarà un viaggio in cui abbiamo pensato di tenere molte porte piuttosto aperte. Questo per non impedirci probabili sviluppi futuri…
Alan Wake uscirà per Xbox 360 il prossimo 21 Maggio. Avete già letto il nostro hands-on?