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Mafia: il gioco che oscurò GTA.

Una retrospettiva sul capolavoro Illusion Softworks.

Comunque, cercando una giustificazione qualsiasi, è divertente fingere che ogni possibile elemento del gioco che sembra datato (perchè lo è) e magari pure un po' schifosino, lo sia perchè il gioco è ambientato negli anni '30, epoca nella quale la grafica faceva appunto schifo. Non c'erano nemmeno i computer? Bravi, non vi si può proprio nascondere niente. Però c'erano le macchine, affascinanti, pesanti, enormi. La mossa di ambientare il titolo negli anni '30 fu incredibilmente coraggiosa ma anche logica e ricca di implicazioni. Siamo nel bel mezzo del proibizionismo, con i suoi eccessi e le sue peculiarità, nel pieno dell'ascesa della mafia italo-americana e in un momento assai drammatico per la nazione (amerigana), che sta cambiando radicalmente. Tutto molto fico, ma ragazzi...quanto cavolo andavano piano quelle maledette auto! Da 0 a 60 in un quarto d'ora buono. In discesa. All'inizio si guidano delle specie di mattoni con le ruote, dotati di sterzo solo ipotetico e e di un'estrema propensione al ribaltamento. Eppure sono estremamente affascinanti. Ovviamente, se avete appena finito di giocare a Saints Row 2, o siete scesi da Burnout, è necessario un periodo di aggiustamento, ma presto, impostando una curva stretta, vi ritroverete a urlare preoccupati cose del tipo "oddio! sto andando a 55 Km/h! Meglio se rallento!"

Uscite il morto

Ma basta con le robe tecniche. Mafia vi mette in mezzo a una storia, a una trama impegnativa, nella quale uno degli ingredienti principali è rappresentato dalla riluttanza di Tommy Angelo a farne parte. La trama viene raccontata con il senno di poi, con Angelo seduto in un ristorante in compagnia di un investigatore della polizia mentre racconta tutto quello che è avvenuto negli ultimi otto anni della sua vita. Essendo inciampato nella malavita organizzata involontariamente, questi momenti narrativi riportano alla mente il ritmo con il quale si sono svolti gli avvenimenti. A metà del gioco, quando Tommy sta facendo secchi un po' di nemici durante un funerale, viene affrontato dal prete che lo redarguisce pesantemente circa le sue azioni. E così è capitato a me, per un momento nel quale mi sono ritrovato a pensare a come questo casuale simulatore di taxi si è trasformato lentamente in uno shooter.

Io ti maledico, progenie infernale!

La facilità con la quale Tommy ammazza la gente è disturbante. A questo punto avevo ormai la mia arma preferita (sono un tipo stiloso e mi sono affidato al filologicamente e iconico mitra tommy gun), che usavo con parsimonia: pochi colpi ben messi in luogo di infinite raffiche, robaccia per gangster folcloristici e senza classe come i messicani di San Andreas. Ero diventato anche piuttosto bravo nella scelta del tempo di fuoco, calcolata apposta per non dare il tempo ai miei obiettivi di ricaricare. Togliere di mezzo i partecipanti al funerale non era stato un problema, più complesso per Tommy sarebbe stato il superare le parole del prete e accettare cosa sarebbe diventato.

Molto più commovente è come il protagonista riesce a superare il tutto. Dopo un periodo passato a pentirsi per le proprie azioni, portata in piena luce dall'omicidio dell'ex del boss, esplode la più grande tragedia di Mafia: assistere alla scomparsa di questi elementi morali che svaniscono un po' per volta.

Mentre sul finire degli anni '30 le auto migliorano sensibilmente donando alle sessioni di guida un nuovo e più piacevole sapore, la seconda parte del gioco porta con sé un altro grande miglioramento costituito dalle missioni a piedi. Le scene ambientate nei porti, all'aeroporto, su di una barca e specialmente quando si sale la torre della prigione abbandonata per portare a termine l'ennesimo assassinio, sono assolutamente entusiasmanti. Senza quicksave e con un livello di difficoltà estremamente alto, ricordo le migliori missioni di Mafia come una serie di tentativi ripetuti per raffinare l'approccio alla situazione fino a quando si riesce a trovare la migliore, la più astuta e intelligente tecnica possibile per sopravvivere alla situazione. Quando capii, avendo l'obiettivo di rubare alcune casse della "Scorsese Imports", che rubando un camion e dirigendo a velocità cannone contro la guardia il suo corpo sarebbe stato sparato lontano e non sarebbe stato visto da nessuno, mi sentii un maledetto genio e celebrai l'evento fracassando la capoccia di un tizio che se ne era andato tranquillo a fare una pisciatina dietro un albero.

Gangs Of New York

Potreste mettervi seriamente nei pasticci cercando di sfuggire ai poliziotti.

E' impossibile parlare di Mafia senza citare la polizia. "Più che zelante" non rende nemmeno l'idea. I vari GTA e i due Saints Row, invece, hanno sbirri che non sono si dannano l'anima per far rispettare il codice, perchè? Risposta semplice: per consentire al giocatore di divertirsi il più possibile ed è per questo motivo che difendere l'attività della polizia di Mafia non è poi così facile.

Basta superare di un miglio l'ora il limite dei 40 alla presenza di un piedipiatti di pattuglia o di una macchina della polizia per cominciare sentire ululare sirene e trillare fischietti. Ignoratele e cercate di fuggire e il reato diventerà più serio, fino a quando non avrete l'intero corpo di polizia di Lost Haven sulle vostre tracce solo per un maledetto "eccesso" di velocità. Bruciate un semaforo e vi inseguiranno, fatevi vedere in giro con un'arma e cominceranno a spararvi addosso. Appoggiatevi delicatamente sul paraurti di un'altra auto e sarete nei guai. Naturalmente potete sempre accostare e gustarvi la raccapricciante sequenza nella quale un poliziotto con l'accento di Marte scrive una multa al rallentatore e poi se ne va per la sua strada. ma se vi trovate nel bel mezzo di un inseguimento con quattro forsennati che vi sparano addosso, fermarsi per pagare la multa appare abbastanza ridicolo.