Mafia: il gioco che oscurò GTA.
Una retrospettiva sul capolavoro Illusion Softworks.
Ci sono anche considerevoli problemi con l'intelligenza artificiale. Qualsiasi missione nella quale eravate accompagnati dal vostro miglior amico Paulie e dal sinistro Sam, implicava che foste costretti a rigiocarla un certo numero di volte fino a quando gli idioti la smettevano di suicidarsi come balene sulla spiaggia. Bisognerebbe domandarsi come uno sviluppatore possa ritenere divertente infilare in un suo gioco missioni di babysitting come queste in un suo gioco. Certo, il playtesting può rivelarsi davvero complesso e non evidenziare particolari problemi, specialmente se è effettuato da chi il gioco l'ha realizzato con le su, ma sicuramente qualcuno avrebbe dovuto notare la predisposizione di Paulie a piazzarsi perfettamente sulla vostra linea di fuoco e a prendersi le granate in faccia.
Stranamente questa è diventata una delle peculiari strategie dei tentativi multipli alle missioni. Forse la parte più terrificante di questo (meraviglioso) titolo è la fuga dal posteggio dove Paulie e Sam se la spassano un mondo a essere costantemente ammazzati. Ricordo di essere riuscito a completare questa missione soltanto rubando una macchina prima dell'inizio del conflitto a fuoco e posteggiandola davanti alle scale, in modo che i due deficienti rimanessero bloccati al piano superiore. Comunque, stavolta mi sono accorto che la missione era tutta incentrata sull'uso delle auto e delle bombe che vrei dovuto usare fin dall'inizio per far saltare in aria i nemici prima che si avvicinassero troppo ai miei due intelligentissimi compagni.
Quei bravi ragazzi
A questo punto: l'intelligenza artificiale dei compari fa schifo, le auto sono lente e si comportano in modo strano, la difficoltà delle missioni è alle stelle, l'atteggiamento della polizia è bilanciata verso il frustrante e il mondo di gioco sembra costruito con il cartone pressato. E allora, perchè diavolo stiamo celebrando questo gioco?
Perchè a dispetto di tutto questo ciarpame, o forse proprio grazie ad esso, Mafia è sommamente divertente. Le cutscenes mostrano una recitazione spettacolare e anche se i personaggi sembrano assemblati con scatole di cereali (Special K, grazie, quelli col cioccolato), il motion capture è perfetto. La storia di Tommy è una straordinaria tragedia che si protrae fino al terrificante epilogo. Il sistema di guida è unico e ti costringe a cambiare l'attitudine, le missioni sono enormi e contengono alcuni dei migliori scontri a fuoco di sempre. L' IA e la demenziale polizia vi faranno letteralmente impazzire, ma per la maggior parte del tempo sarete coinvolti dall'incredibile mondo che è stato costruito. E poi ci sono le cabine del telefono!
Una cosa della quale mi ero completamente dimenticato era la complessità della fisica di Mafia. Ho sempre considerato Deus Ex: Invisible War come il mio battesimo nel fantastico mondo fisica realistica (seguito solo dall'incredibile Half Life 2), ma Mafia aveva già tutto in luce. Guidare contro qualcosa è esaltante, anche solo per vedere ogni singolo pezzo che se ne vola via in modo perfettamente realistico. Il che significa che se ci passate attraverso abbastanza in fretta finite per tagliarne la base, lasciando per qualche istante il tetto sospeso nell'aria (si, parlo ancora delle fantastiche cabine telefoniche!).
Se posso consigliarvi di giocare a Mafia per una ragione qualsiasi, beh...una è quella di sfasciare le cose. Il bello è che alla missione successiva tutto sarà rimpiazzato pronto per essere nuovamente raso al suolo.
Ok, in questo gioco c'è qualcosa di magico. E' un titolo che comprende il dramma e che sa come usare a buon fine gli strumenti narrativi e che, a dispetto delle sue innegabili magagne, rimane assolutamente coinvolgente. Se vi siete mai fermati a considerare la peculiarità di come un intero film riesca a imperniarsi su un singolo omicidio e di come altri invece abbiano bisogno di almeno 700 morti anonime per ottenere gli stessi risultati? Ecco, è una questione di misura e Mafia risponde pienamente a questo concetto. E' un titolo intelligente, ricco di brio e sorprendentemente dark.
E in arrivo c'è pure un sequel. Ci vediamo la settimana prossima per un'altra puntata di Retro.