Rock Band 3
Harmonix raggiunge la perfezione nei giochi musicali.
I tutorial della modalità pro spiegano come eseguire le varie tecniche da sfruttare nelle canzoni del gioco, compresi gli accordi (basati su un sistema inizialmente poco intuitivo ma comunque funzionale, che indica il tasto più arretrato del costrutto e la posizione approssimativa della mano), gli slide e via dicendo.
Ci sono perfino le note stoppate, e l'unica tecnica base non simulata dal gioco è quella del bending (resa impossibile dall'assenza delle corde vere, nel controller pro). Quando ci si trova in difficoltà di fronte a un elemento specifico, basta attivare l'apposita opzione per far fermare automaticamente il pezzo e far apparire le istruzioni dettagliate sul monitor.
Il controller pro della chitarra, alla prova su strada, si comporta piuttosto bene, permettendo effettivamente di muoversi agilmente lungo la tastiera, ma la sensazione offerta dai tasti di plastica non è molto simile a quella delle corde dello strumento vero. Per chiunque volesse fare un passo ulteriore, comunque, in primavera uscirà il controller realizzato in collaborazione da Fender e Madcatz, una versione della Squier compatibile con il gioco e suonabile anche individualmente previa amplificazione.
Per ogni periferica nel disco è presente una modalità pro dedicata, e anche se non tutte le canzoni della track list contengono la totalità degli strumenti del gioco, quanto è offerto dal pacchetto base basta e avanza per garantire mesi e mesi di interesse.
Di carne al fuoco, quindi, ce n'è davvero in abbondanza. Harmonix è riuscita nella difficile impresa di evolvere ancora una volta un genere da tempo stantio, raffinando quanto di buono aveva già realizzato in passato e aggiungendo al tutto due novità di primaria importanza.
A questo si aggiunge il fatto che, a differenza degli altri giochi musicali in circolazione, Rock Band 3 può essere affrontato a più livelli. Quello base, che non richiede spese eccessive (basta il bundle del gioco con la tastiera, venduto a 130 euro, da affiancare ai vecchi strumenti), si rivela essere una versione perfezionata all'estremo del vecchio Rock Band 2, arricchita da una nuova periferica con l'annessa modalità pro.
Chiunque volesse andare oltre può investire una cifra più alta (la chitarra Mustang costa 150 euro, mentre il set di piatti per espandere la batteria tradizionale ne costa 40) per trovarsi di fronte un'esperienza ben più profonda e complessa, che richiede una buona dose di studio e di impegno per essere vissuta al massimo.
Per tutti coloro che si stessero chiedendo "ma allora perché perdere tempo e soldi con Rock Band 3 invece di buttarsi direttamente sui veri strumenti musicali?", infine, vorrei sottolineare solo una cosa: Rock Band 3 è e rimane un gioco, un'esperienza da vivere con gli amici che, incidentalmente, può anche insegnare i primi rudimenti per suonare uno strumento musicale. Si tratta di un assaggio perfetto per far capire alle persone, giocando, per cosa siano maggiormente portate, senza dover necessariamente fare investimenti azzardati.
Per prendere in mano lo strumento vero, poi, c'è sempre tempo, e se l'ultima fatica di Harmonix può facilitare l'avvicinamento alla musica da parte dei meno convinti... beh! Non possiamo che apprezzare la direzione intrapresa dai programmatori.