Sam & Max S03E03: They Stole Max Brain
Un'avventura con il cervello...
Il tre è solitamente considerato il numero perfetto: la trinità beata, i tre moschettieri, le tre di notte o il tre di Giacinto Facchetti; è quindi naturale attendersi dal terzo episodio di una stagione fino a questo momento decisamente sopra le righe, una conferma delle promesse messe in campo o perlomeno un mantenersi di quella qualità a cui atto dopo atto ci stiamo viziosamente abituando.
Sono rimasto quindi un po' spiazzato nel constatare che questa volta non si ha quell'ulteriore passo in avanti che avrebbe dato vita a un naturale sperticarsi dei pollici opponibili per un sonoro applauso, ma piuttosto ci si ritrova di fronte alla prova del nove di un gruppo che ha saputo costruirsi al di là di un brand quasi epico.
In questo episodio infatti si sperimenta, forse per la prima volta nella serie e nei personaggi di Sam e Max, quella maturità narrativa finora rimandata in nome delle gag e delle situazioni paradossali che tanta fortuna hanno portato alla coppia; così facendo, sebbene si perda forse quella pazzia a tutto tondo che ha sostenuto finora amabilmente ogni loro apparizione ricevendo in cambio una sostanza che va ben al di là dell'apparenza scenica, si ha la chiara impressione che il nostro “bambino” sia cresciuto e sia finalmente in grado di camminare sulle proprie gambe: i fantasmi della Lucas sembrano oramai lontani
La storia prosegue esattamente da dove si erano interrotta la volta precedente, con Sam alla ricerca del ladro che ha derubato Max del suo prezioso cervello; dopo un rocambolesco inseguimento fra interrogatori e minacce, il nostro giunge quindi al Museum of Mostly Natural History, dove scopre che SkunkApe è riuscito a fuggire dalla Penal Zone e ha deciso di allearsi con il cattivo della seconda iterazione, il mistico Monsieur Paperwaite, al fine di riuscire a dominare i giocattoli del potere.
La materia grigia di Max infatti sembra essere la chiave di volta per riuscire a coniugare la tecnologia del primo con i poteri mistici del secondo, così che la strada per la conquista del mondo risulti spianata e ogni resistenza debellata.
Ovviamente i due hanno fatto i conti senza gli osti, ben desiderosi di servire pan per focaccia ai cattivoni di turno, e soprattutto senza considerare le difficoltà intrinseche di un’alleanza fra due menti malvagie ma diametralmente opposte; in aiuto dei nostri arriverà poi un inaspettato alleato, grazie al quale il cast si arricchisce di un nuovo elemento in grado di donare ulteriore profondità all’intreccio narrativo.
Anche a questo giro di giostra, come oramai prassi per la stagione, non mancano poi le sperimentazioni, sebbene non sempre abbiano il sapore della freschezza e dell'originalità che abbiamo avuto modo di assaporare così intensamente nel secondo episodio.
Ad esempio l'interrogatorio a cui dovremo prendere parte all'inizio di They Stolen Max's Brain introduce un interessante esperimento di enigmi legati peculiarmente ai dialoghi, oltre che presentare uno strepitoso Sam in versione hard boiled, ma in generale in diversi punti manca quel mordente in grado di rendere certi momenti imperituri. Non si può certo dire che la qualità complessiva sia scemata, ma forse qualche segno di stanchezza in questo campo si inizia a scorgere.
Di contro i poteri di Max, coadiuvati dall'arrivo di un poco affidabile faraone redivivo, dimostrano di essere in grado di reggere la scena ben al di là della prima sortita dell'episodio inaugurale, regalando momenti di piacevole spessore enigmistico: da citare ad esempio un paio di puzzle presenti nel museo che daranno parecchia soddisfazione nella loro risoluzione, a patto che si chiuda un occhio su un utilizzo forse ripetitivo della visione mistica.