SBK X: Superbike World Championship
Black Bean taglia per prima il traguardo.
Spostandosi sul fronte simulativo, rispetto a quanto visto in sede di hands-on non ci sono grandi sorprese, se si escludono le mancate rifiniture di alcuni dettagli a bordo pista. Durante l'anteprima, infatti, avevamo segnalato l'ottima realizzazione del manto stradale e la gradita aggiunta di importanti elementi di contorno ai lati della strada, ma avevamo anche notato alcune sbavature che speravamo di non ritrovare nel codice finale.
Questi piccoli difetti, invece, sono ancora lì, e pur lodando l'evidente passo avanti fatto sul fronte tecnico rispetto al passato, non si può mancare di sottolineare che tecnicamente parlando SBK X appare al di sotto dei più alti standard qualitativi del mercato.
Fortunatamente, però, si tratta di un elemento marginale, in parte mitigato dall'ottima realizzazione di moto e piloti, in parte dalle accurate dinamiche che gestiscono la fisica dei bolidi in pista.
Impostando il più alto grado di simulazione e combinandolo alla massima difficoltà, gli appassionati delle due ruote troveranno pane per i loro denti, e avranno di che divertirsi per controllare i bolidi che cavalcheranno una volta scesi in pista.
Affrontando le gare con questa impostazione, inoltre, si può apprezzare al meglio l'elemento più interessante introdotto in SBK X, ovvero il cambiamento dinamico del manto stradale. Nel corso delle gare, infatti, le condizioni dell'asfalto si evolvono a seconda delle situazioni, andando a influenzare profondamente lo stile di guida del giocatore.
Durante le gare sul bagnato, giro dopo giro l'asfalto sulla traiettoria ideale tende ad asciugarsi, offrendo maggior aderenza ma andando anche a consumare più velocemente le gomme da pioggia. Correndo sotto al sole, invece, l'asfalto rovente si ricopre rapidamente di uno strato gommato lasciato dai pneumatici caldi, trasformando il solco della traiettoria ideale in un vero tappeto antiscivolo, che il giocatore può sfruttare per azzardare manovre più decise.
Dobbiamo dire di essere rimasti piacevolmente sorpresi dal modo in cui la moto reagisce ai cambiamenti dell'asfalto, segno evidente che i programmatori hanno raggiunto il proprio obiettivo. Ci è capitato più volte, durante la stessa gara, di essere costretti ad affrontare la medesima curva in modo differente per ottenere il risultato ideale, cosa che non ci era mai capitata in nessun altro titolo del genere.
SBK X si rivela un gioco valido anche dal punto di vista della longevità, grazie alla possibilità di affrontare un intero campionato e, soprattutto, la corposa modalità carriera di cui vi abbiamo parlato in modo approfondito nel nostro precedente hands-on.
I programmatori si sono sempre dichiarati molto fieri di quest'ultima modalità, che effettivamente aggiunge molto all'esperienza finale di SBK X. Affrontando la carriera, infatti, la sensazione di essere parte di un gruppo è piuttosto forte, così come quella di poter cambiare con una singola decisioni le sorti dell'intera scuderia.