Shift 2 Unleashed
Gran Turismo chi?
Dopo anni di sviluppo Gran Turismo 5 è finalmente approdato nei negozi, scatenando un putiferio e ricevendo critiche piuttosto decise. Mentre il polverone sollevato da Yamauchi e dalle sue leggerezze è in piena espansione, alla Electronic Arts stanno lavorando per creare un rivale importante per il titolo di Polyphony.
Nel 2009 il colosso americano ha deciso infatti di dividere la saga di Need for Speed in due tronconi distinti, uno totalmente arcade e l'altro più incentrato verso la simulazione. Fu così che uscì il primo Shift, gioco interessante che cercava di offrire un'esperienza il più realistica possibile.
Nel secondo quarto del 2011 uscirà nei negozi Shift 2, che cercherà di migliorare sotto ogni punto di vista quanto di buono fatto con il primo episodio, andando a intervenire sulla struttura generale dell'esperienza e sul motore fisico.
Abbiamo avuto la fortuna di fare qualche partita con una versione preview del gioco (sfruttando anche una postazione di guida coi fiocchi, con tanto di seggiolino idraulico e volante con force feedback), e possiamo dire di essere rimasti favorevolmente impressionati dal lavoro svolto dai ragazzi dello Slightly Mad Studio.
Shift 2 sembra già adesso davvero interessante, anche se il modello di guida ha dimostrato di avere ancora bisogno di qualche ritocco. Sebbene in alcune circostanze le auto sembrino ruotare attorno a un perno centrale in modo poco credibile, l'esperienza globale è già ad altissimi livelli, sia dal punto di vista visivo che da quello del gameplay vero e proprio.
Ricordate la meravigliosa visuale all'interno dell'abitacolo del primo Shift? In Shift 2 i programmatori hanno deciso di andare ancora oltre, offrendo il punto di vista direttamente da dentro il casco del pilota, aumentando quindi le circostanze in cui si verificheranno dei movimenti della testa (ad esempio, giungendo in prossimità di una curva).
Il coinvolgimento garantito da questa particolare visuale è altissimo, e permette di sperimentare sensazioni davvero intense durante ogni singola gara.
La postazione con volante e seggiolino che ci ha messo a disposizione EA ci ha permesso di partecipare a una gara con le impostazioni settate al massimo livello di simulazione, senza aiuti di alcun genere e con la visuale dal casco del pilota. Beh! Che ci crediate o meno, abbiamo sperimentato sensazioni di vero terrore, visto che il tracciato che dovevamo affrontare era lo Spa-Francorchamps del Belgio.