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Silent Hunter 5

Una serie affondata dai bug.

Qual è il motivo che spinge una software house a far uscire un gioco palesemente incompleto, anche quando questo appartiene a un genere di nicchia e privo di reali concorrenti? Più volte è capitato di sentire storie di clamorosi posticipi strategici annunciati per evitare il confronto con il blockbuster di turno, ma nel caso di Silent Hunter 5, simulatore di sommergibili, facciamo davvero fatica a individuare un possibile rivale di mercato.

Allo stesso tempo, non possiamo credere che il lancio sia stato affrettato per far rientrare il gioco nell'attuale anno fiscale, visto che il peso delle vendite di un titolo simile è talmente basso da non poter incidere in nessuna situazione finanziaria.

Allora qual è il problema di Ubisoft? Cosa ha spinto la casa francese a gettare in pasto agli squali un gioco palesemente incompleto e divorato dai bug? Probabilmente nessuno lo saprà mai. Fatto sta che Silent Hunter 5 riesce a deludere i fan della serie e tutte le loro aspettative, rivelandosi un gioco dalle potenzialità incredibili ma distrutto da gravi problemi di programmazione.

Il primo problema grave e a dir poco inspiegabile è l'assenza di un qualsiasi tipo di tutorial, che per un simulatore tanto complesso è di un'importanza cruciale per apprendere le basi e le tecniche avanzate di gameplay. L'assenza di una guida che insegni passo passo i fondamentali rappresenta un ostacolo insormontabile per chi si avvicini per la prima volta alla serie di Silent Hunter, e un fastidio irritante per gli appassionati di vecchia data alle prese con le tante novità inserite in questo quinto capitolo.

Dopo aver affondato un obiettivo sorvegliato in Silent Hunter 5 spesso non si viene nemmeno inseguiti. L'assenza delle classiche cacce, fiore all'occhiello della serie, è piuttosto grave.

E non speriate che il manuale possa venirvi incontro per risolvere eventuali dubbi legati alle novità del gioco! L'unico modo che avete per entrare all'interno di certe dinamiche è sperimentare per conto vostro, il che non è certo il massimo in un titolo simulativo dove una missione può richiedere anche diverse ore per essere portata a termine. Imbarcarsi nell'impresa senza avere una preparazione quantomeno solida è sicuramente sconsigliabile, ma in Silent Hunter 5 non è possibile fare altrimenti.

E dire che di novità ne sono state inserite davvero molte! La prima in ordine di importanza è la presenza di una modalità Campagna, inedita per la serie, che lega le missioni secondo un unico filo conduttore. L'idea è interessante ma l'eccessiva rigidità della storia finisce col raffreddare subito l'effetto novità, lasciando spazio a un disappunto di fondo che non abbandona mai per tutto il corso dell'esperienza.

Vista l'importanza dei personaggi all'interno dell'economia della trama principale, infatti, nessun membro dell'equipaggio può morire o restare ferito, il che toglie all'esperienza gran parte del pathos e del realismo (dettaglio da non trascurare, in un gioco di questo genere).

Le altre novità inserite dai programmatori riguardano principalmente la gestione dei rapporti con l'equipaggio e il fatto di poter esplorare personalmente l'interno del proprio vascello, muovendo il comandante attraverso gli stretti corridoi e le interminabili scale a pioli.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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