SOCOM: Confrontation
C'era una volta un ottimo shooter.
Il Vecchio Continente ? un gran bel posto. Senza i suoi "scarti" l'intero continente Americano (isole comprese) non sarebbe ci? che ? ora, l'Australia sarebbe ancora la terra di koala, canguri e aborigeni nudi che suonano il didgeridoo e il Sud Africa...beh, sarebbe certamente diverso. Ma per il mondo dei videogiochi l'Europa ? un continente che a volte riceve le uscite pi? importanti con un certo ritardo, semplicemente perch? il baricentro di questo mondo ? altrove. Oltreoceano. Il problema ? che non sempre questo ritardo ? da considerarsi negativo, a volte ? adirittura un bene. Prendiamo il debutto di SOCOM su PS3: lanciato in America lo scorso ottobre, il titolo ? stato in grado di attirarsi un coro di potentissime maledizioni da parte di giocatori imbestialiti che si ritrovavano tra le mani un gioco che (sostanzialmente) non funzionava. Flame infiniti su internet segnalavano congelamenti improvvisi, disconnessioni dalla rete e una moltitudine di malfunzionamenti che sembravano cospirare alle spalle dei fan pi? fedeli facendogli pensare di essere stati fregati.
Fortunatamente, diversi mesi dopo, non si segnalano problemi analoghi con la versione europea del titolo. I bug fatali che circa cinque mesi fa avevano ammorbato l'esperienza di gioco dei fan americani sono stati risolti, tuttavia questo dato non significa che possiamo tirare fuori lo spumante e cominciare a festeggiare. SOCOM: Confrontation risulta disperatamente fuori tempo massimo, l'ultimo capitolo di una serie che stava gi? stirando le zampe durante il tramonto della precedente generazione di console e che si affaccia in un panorama affollato da dozzine di alternative cazzute. Molte cose sono cambiate da quando ? uscito SOCOM 3 nel 2005. Sfortunatamente, SOCOM stesso non ? una di queste.
Il titolo ? stranamente solo multigiocatore ed ? proprio da questa decisione che si sviluppano la maggior parte dei problemi. Ai bei tempi, il brand SOCOM ha rappresentato il baluardo del gioco online su console, dando all'utenza PlayStation un assaggio di cosa il pubblico PC conosceva benissimo. Quando un titolo con un'eredit? di questa pesantezza annuncia di volersi concentrare sul multiplayer abbandonando la campagna in singolo, ci si pu? (o si deve?) aspettare qualcosa di estremamente ambizioso, di grandioso, un gioco che sia in grado di trarre ogni possibile vantaggio dalla banda larga, da console potenti e perennemente connesse alla rete, oltre che dal supporto HD, per "consegnare" alla storia dei videogiochi un'esperienza online su console in grado di portare tutto a un livello pi? elevato.
Ci? che invece ci troviamo tra le mani ? un titolo che sembra, in modo deprimente, la componente multiplayer di un qualsiasi sparatutto in terza persona a cui ? stata amputata la campagna in singolo. Il motivo di questo malcontento? Semplicissimo: non esiste un unico aspetto di Confrontation che i possessori di PS3 non possano trovare in altri prodotti attualmente sul mercato, spesso migliori.
I combattimenti si svolgono tra forze d'elite e mercenari, lasciando al giocatore ampio spazio per scegliere la tipologia del proprio alter ego virtuale, oltre che un'ampia serie di opzioni per la customizzazione dello stesso. Oltre alla scelta dell'arsenale che porterete in battaglia, potrete infatti selezionare il vostro aspetto partendo da un bacino di uniformi e tipologie di modelli gi? esistenti. Non si tratta del tool di editing pi? flessibile del mondo, per nulla comparabile a quelli presenti nei giochi sportivi di EA, ma in un genere nel quale la personalizzazione del carattere viene offerta molto raramente, si tratta di un aspetto che vale la pena sottolineare e lodare.
Purtroppo l'effetto delle vostre scelte "stilistiche" sul gameplay ? minimo, ma un'attenzione maggiore deve essere dedicata alla combinazione delle varie armi e protezioni che porterete sul terreno di gioco. Infilate il vostro personaggio nell'armatura pi? resistente disponibile, dategli in mano un bell'M60 e sar? davvero dura farlo secco. Peccato che avr? la maneggevolezza e la grazia di un comodino. Toglietegli l'armatura, scegliete una mitraglietta e potrete muovervi molto pi? in fretta, ma questa velocit? sar? proporzionata a quella con cui ve ne andrete all'altro mondo quando sarete bloccati dal fuoco nemico.
In realt?, le probabilit? che ci mettiate davvero poco a crepare rimangono elevate in qualsisi modo. Come i fan pi? accaniti di SOCOM possono confermare, la pratica dell'headshot ? una sorta di procedura standard nel modo di giocare e dato che tre delle sette mappe che compongono il titolo (se interessase a qualcuno sono Crossroads, Frostfire e Desert Glory) provengono direttamente da quello precedente, le statistiche giocano decisamente contro gli esordienti.
Ma non ? che Confrontation si ammazzi di fatica e cerchi di conquistare nuovi giocatori grazie a scelte anacronistiche e a un gameplay che definire ottuso ? abbastanza riduttivo. Il sistema di lobby ricorda titoli per PC degli anni '90, le feature principali sono annegate e (quasi) nascoste in una serie di men? per nulla chiari e intuitivi, mentre il sistema di controllo ? molto complesso, roba da crampi alle mani. Le informazioni disponibili su schermo offrono rare (e per questo preziose) informazioni su ci? che dovete fare e dove dovete andare dando la possibilit? ai giocatori esperti di giustiziare i non adepti che, nel mezzo del massacro, si possono attardare a chiedere illuminanti consigli attraverso l'headset invece di limitarsi a sparare a qualsiasi cosa sembra muoversi. C'? davvero una bella differenza tra un gioco indirizzato all'utenza pi? hardcore e uno semplicemente impenetrabile, indovinate a quale gruppo Confrontation si avvicina pi? spesso...