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Sonic Generations

Classico o moderno? A voi la scelta.

Ogni volta che si inizia a parlare di un nuovo titolo dedicato a Sonic, i fan della serie cominciano ad entrare in fibrillazione, e a sperare che Sega produca quel particolare gioco in grado di farli tornare ai gloriosi giorni del Megadrive. Tutto ha inizio molto tempo fa, ai tempi in cui Sega, con Sonic Adventures per Dreamcast, decise di adottare un (discutibile) approccio più moderno al personaggio, il cui risultato fu una sequela di titoli non sempre all’altezza, che non fecero altro che far desiderare un drastico ritorno alle origini.

L'anno scorso, Sonic Colors rappresentò un discreto passo avanti in questa direzione, grazie al felice connubio tra una grafica moderna e il classico senso di velocità e giocabilità immediata che aveva fatto la fortuna del primo titolo della saga. Quindi, quando Sega lo scorso Aprile ha annunciato lo sviluppo di Sonic Generations, con il vecchio ed il nuovo personaggio uniti in un solo gioco, in molti si sono chiesti come le due componenti si sarebbero amalgamate assieme. Da quello che abbiamo visto all'E3 i due sembrano aver legato molto bene, rendendo Generations un titolo da tenere d'occhio, sopratutto se è ciò che aspettate da vent'anni.

Come già detto, Generations permetterà ai giocatori d'impersonare sia il Sonic "classico" che quello apparso in giochi più moderni, come Unleashed e Colors. La differenza principale tra i due personaggi risiede nei livelli che andranno ad affrontare, e sarà il punto di vista a fare la differenza. Quindi mentre il Sonic del Megadrive affronterà livelli a due dimensioni, molto simili a quelli del primo gioco, il Sonic moderno se la vedrà con livelli tridimensionali, in cui il gameplay è preso in maniera abbastanza evidente da Colors.

Non sentite già un po’ di nostalgia?

A Los Angeles è stato possibile provare due livelli, uno era quello a disposizione di tutti nello show floor, l'altro invece era situato nell'area stampa di Sega, lontano dalla pazza folla. Quello pubblico era una demo di Green Hill Zone, un grande classico del gioco originale, e come ci aspettavamo, si rivelato è estremamente fedele all'originale, con ogni anello e nemico posizionato esattamente come ce lo ricordavamo. L'unica sostanziale differenza è rappresentata dalla grafica HD, sommata ad effetti come il motion blur e lo zoom dinamico, che dona al gioco un incredibile livello di dettaglio nei fondali, tanto che a volte viene quasi voglia di fermarsi un attimo ad ammirarli, tanto sono particolareggiati.

Ma se la versione classica, tolti alcuni abbellimenti estetici, è sostanzialmente simile all'originale, lo stesso livello giocato con il Sonic moderno è tutta un'altra cosa, soprattutto in termini di gameplay.

Fin dall'inizio ci si rende conto che l’ambiente è più ricco di salti, pannelli per il turbo, trampolini e così via. La visuale è posizionata nella maggior parte dei casi alle spalle di Sonic, e solo saltuariamente passa al classico scrolling orizzontale. Inoltre, i livelli sono molto più intricati, con un sacco di scorciatoie e rotte alternative che premieranno i più intraprendenti con una cascata di anelli d'oro. Infine, anche il taglio visivo è decisamente più moderno e cinematografico.

Ne è un ottimo esempio l'impressionante bullet-time alla fine del livello, dove Sonic, dopo una corsa precipitosa, sfugge per pochi centimetri alle fauci di un enorme e affamatissimo pesce.

Un po' di gameplay.