Sonic the Hedgehog 4: Episodio 1
Nel blu… dipinto in 2D!
Immaginate la scena. Sta per svolgersi un importante incontro tra i vertici di SEGA in un ufficio nei piani alti di Tokyo. I pezzi grossi sono tutti presenti, mentre PR e manager delle divisioni marketing delle varie regioni, prendono nota affannosamente evitando di guardarsi negli occhi l’un l’altro. Sono tutti riuniti per l’annuncio di un nuovo gioco di Sonic. A giudicare dalle ultime apparizioni del porcospino, le aspettative non sono esattamente altissime.
Un tempo fonte di gioia e di denaro per le casse di SEGA, gli ultimi anni hanno visto la comparsa dell’ombra di Sonic, e successivamente dell’ombra dell’ombra della mascotte della compagnia nipponica. Una delusione senza fine per gli innumerevoli fan di SEGA sparsi in tutto il mondo. Il 3D è stato il veleno che ha lentamente e implacabilmente ucciso uno dei più grandi protagonisti dell’industria dei videogiochi, tanto da relegare Sonic al ruolo di sparring partner del suo più grande rivale in numerosi giochi. Sembra quasi uno scherzo.
La presentazione ha inizio. Le luci si affievoliscono. Il ritornello SEGA rimbomba attraverso la stanza. A quel punto accade qualcosa di straordinario. Il blu. In 2D. Uno splendido blu in alta definizione e a due dimensioni. Nessuna spada. Nessun WereHog. Nessun personaggio da far venire i brividi. Solo e soltanto Sonic, più in forma che mai, che corre tra splendide colline verdi sotto un intenso cielo blu.
Naturalmente non tutte le apparizioni di Sonic si sono alla fine rivelate terribili, ma Sonic 4 sembra esattamente quello che gli appassionati chiedono da tempo a gran voce: un ritorno alle origini, un platform puro basato esclusivamente sulla velocità e sulla ricerca del percorso ottimale.
I livelli cui abbiamo assistito, a partire dall’apertura ambientata nella Splash Hill Zone, sono basati sul gameplay del classico SEGA e appaiono decisamente ispirati a Green Hill del titolo originale. Ogni livello è strutturato come una corsa che si svolge su più piani con livelli che offrono diversi gradi di efficacia e di difficoltà. Ci è stato detto che, generalmente, i livelli più elevati sono i più rapidi ma anche i più difficili da attraversare, e le dichiarazioni hanno trovato riscontro nei tempi fatti segnare dall’addetto SEGA che nel frattempo giocava. La maggior parte dei livelli proporrà tre o più tracciati che si intersecheranno in diversi punti, per caso o per scelta a seconda delle abilità del giocatore.
Il marchio di fabbrica di Sonic è in primo piano nei livelli iniziali, carichi come sono di tutti quegli elementi che hanno reso celebre questo franchise. In seguito, nei livelli due e tre dell’area Splash Hill Zone, le nuove meccaniche sono introdotte attraverso viti o zip-line. Le strutture a vite rallentano il ritmo di gioco, costringendo Sonic ad andare per un po’ avanti e indietro al fine di acquisire lo slancio necessario, mentre le zip-line sono rapide e dirette, e permettono di sfrecciare tra le sezioni di un livello.
Entrambe possono essere raggiunte sfruttando lo scatto aereo di Sonic ed evidenziando l’obiettivo con un indicatore lampeggiante posto sopra la struttura che volete raggiungere. Il sistema di auto-target può essere utilizzato anche con i nemici o altri elementi dello scenario, e permette di interagire rapidamente con il livello senza perdere slancio né precisione, due qualità essenziali per raggiungere la fine di una sezione.