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Spare Parts

Problemi sparsi.

Quante volte ci è capitato di vedere titoli promettenti rovinati da uno sviluppo frettoloso? Troppe, e Spare Parts di Electronic Arts appartiene a pieno titolo alla categoria in questione, visto che l'idea interessante alla base del progetto è tristemente rovinata da una serie di problemi che un'attenta fase di testing pre-lancio avrebbero tranquillamente potuto evitare.

Il concetto di Spare Parts è estremamente semplice: si vestono i panni di uno dei due sgangherati robot protagonisti, e ci si butta a capofitto in un'avventura fatta di esplorazione, combattimenti e salti millimetrici.

Una volta avviato il gioco è impossibile non notare l'evidente riferimento a Ratchet & Clank, di cui i programmatori di Spare Parts hanno cercato di recuperare lo spirito, ma al tempo stesso è inevitabile rendersi conto di quanta differenza (in termini di design e progettazione) ci sia fra questo titolo e la serie che da anni spopola sulle console Sony.

Capire esattamente la distanza dei salti, soprattutto di quelli in profondità, è un vero inferno.

Spare Parts, infatti, manca di carisma. Il design generale è gradevole e piuttosto vario (soprattutto parlando di quello relativo ai livelli), ma giocando si ha costantemente l'impressione che manchi qualcosa, e che il lavoro di caratterizzazione sia stato interrotto prima di aver raggiunto risultati capaci di catturare l'attenzione.

Il gameplay, almeno sulla carta, sarebbe anche interessante. In pratica si affrontano i livelli un segmento alla volta recuperando tutti i componenti in essi nascosti, prima di poter procedere oltre. Andando avanti con l'esperienza si ottengono abilità sempre nuove che, in perfetto stile Ratchet & Clank (o Metroid, giusto per scomodare un altro nome di peso), possono essere utilizzate per raggiungere zone precedentemente inaccessibili.

Seguendo questa dinamica collaudata da tante altre serie di successo, tornando sui propri passi per riaffrontare livelli già superati è possibile accedere a zone nascoste dove affrontare nuove minacce e recuperare ulteriori oggetti.

Come abbiamo già detto, sulla carta è tutto molto piacevole ma la qualità finale dell'intera esperienza è letteralmente distrutta da una serie di problemi tecnici non indifferenti.

Il primo riguarda l'impossibilità di controllare a piacimento la telecamera, dettaglio che rende l'esplorazione delle ambientazioni un vero inferno, in particolar modo quando si ha a che fare con i salti.

I primi 15 minuti di gioco.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Spare Parts

PS3, Xbox 360

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