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Stacking

Tim Schafer vuole farci giocare con le bambole.

La prima cosa che viene in mente guardando Stacking, ultimo parto della mente di Tim Schaefer è che... un'idea così non poteva che venire in mente a Tim Schaefer!

Solo un uomo che ideato dei duelli cappa e spada basati sull'insulto, un tentacolo con manie di grandezza e un giallo nel mondo dei morti, poteva pensare a un universo in stile anni '30, popolato esclusivamente da matrioske, baffi a manubrio e ciminiere fumanti, e renderlo qualcosa che siamo veramente curiosi di provare.

Charlie Blackmore è il nome del nostro alter-ego, una piccola matrioska che dovrà salvare tutta la sua famiglia dal Barone, un industriale ricco e cattivo che sembra uscito da un generatore automatico di personaggi Dickensiani, sfruttando una sua caratteristica particolare: essendo piccolo può entrare nelle altre bambole russe e sfruttarne le capacità.

Capite bene come l'intero gioco non può che ruotare intorno a questa peculiare caratteristica: potremo infatti non solo entrare in una bambola alla volta, ma anche in ogni bambola che in quel momento sia più grandi di voi di un ordine di grandezza.

Lo stile grafico di Stacking è unico al punto da renderlo riconoscibile a colpo d'occhio.

Tanto per farvi un esempio, nei primi minuti di gioco dovrete accedere alla stazione dei treni, che è bloccata da uno sciopero, e l'unico modo per arrivarci è localizzare e prendere possesso di un capo dei sindacati.

Il vostro obiettivo ovviamente non è portata di mano, ma se la sta spassando all'interno di un club privato, sorvegliato da un burbero buttafuori: per entrare quindi avete due soluzioni: distrarre o il buttafuori o trovare un'altra via d'accesso.

Nel primo caso dovrete utilizzare le doti seduttive di un'allegra signorina locale che distrarrà il buttafuori sculettando (non credevo le matrioske potessero farlo ma secondo Double Fine sì, a quanto pare ), così che voi possiate arrivargli alle spalle, entrarci dentro e aprire le porte del locale. Nel secondo caso invecedovrete impersonare un ingegnere che aprirà una ventola con la sua chiave inglese.

Questo è soltanto un esempio delle molteplici soluzioni con cui potrete risolvere le tantissime sfide che accompagneranno Charlie fino al ricongiungimento con la sua legnosa famiglia. Tanto per fare qualche altro esempio, potrebbe capitarvi di dover spaventare un gruppo di persone "indossando" una matrioska a forma di orso, sabotare un carico di caviale, rubare oggetti antichi da una mostra egizia o dover schiaffeggiare 10 bambole con un guanto bianco. Tutte queste piccole missioni si chiamano Hi-jinks, e starà a voi capire quale bambola controllare per soddisfare nel modo migliore le richieste dell'obiettivo assegnato.

Come LucasArts insegna, tutto in Stacking diventa occasione per una scena ridicola, una battuta divertente o una citazione, scoprirle è divertente tanto quanto risolvere gli enigmi.

Siamo di fronte a un gioco unico, come unica è ogni bambola che lo popola, pieno di una tale attenzione ai dettagli da essere ritenuto da Danny Bilson, leader THQ che il buon Silvestri ha torchiato nella sua intervista, un titolo importante tanto quanto una release da scaffale.

Sembra quasi triviale a questo punto far notare una certa legnosità nei movimenti e nel sistema di controllo, così come un certo calo di prestazioni quando la scena si fa troppo affollata o l'orizzonte troppo vasto.