Stadia: il modello di business, al lancio, dimostra che Google sta andando controcorrente - editoriale
Le “nuvole” dello streaming fanno presagire cattivo tempo.
Avrei davvero voluto che Stadia fosse il Netflix dei videogiochi. Google ha insistito col dire che non lo fosse, e ha ragione, non lo è. Non al lancio, comunque, visto che abbiamo dovuto sborsare €129 per giocare con la Founder's Edition. Ma il modello da seguire dovrebbe essere quello e penso che anche Google lo sappia.
Allo stato attuale, lo strano modello di business di Stadia dimostra che il servizio sta andando controcorrente. Supponiamo che la tecnologia vi abbia convinti e tutti felici vi tuffiate al suo interno. Quello che immaginereste di fare è pagare €9,99 al mese per accedere ad una libreria di giochi con la semplice pressione di un pulsante. Purtroppo però, la realtà di Stadia al momento del lancio è ben diversa.
Non solo abbiamo dovuto pagare €129 per la Founder's Edition, che offre un Chromecast Ultra e un controller (che, a un primo sguardo, sembra uno di quei controller di terze parti a basso costo che si faceva usare ai propri fratelli più piccoli per giocare in multiplayer, ma dopo un po' di tempo ha un buon feeling tra le mani), ma dovremo anche pagare per i singoli giochi. Occorre quindi entrare nello store di Stadia, a cui si può accedere solo tramite smartphone e, giunti qui, viene messo a nudo il vero orrore del modello di business di Stadia.
Mortal Kombat 11 costa €60, ma il meraviglioso gioco di combattimento di NetherRealm si può trovare su Amazon a circa €30. Anche Shadow of the Tomb Raider, uscito oltre un anno fa, costa €60, ma si trova a circa €25 su Amazon. Red Dead Redemption 2 costa €60, ma si può ottenere a meno di €40 su Amazon.
Questi prezzi di Stadia sono chiaramente in linea con il costo degli stessi giochi sugli store digitali. Ma Stadia non dovrebbe essere comparato al PlayStation Store o a qualsiasi altro negozio simile. Dovrebbe essere paragonato a servizi come il PlayStation Now di Sony o il Game Pass di Microsoft e al più recente Project xCloud, e rispetto a questi abbonamenti, Stadia ne esce sconfitta. Trasalisco al pensiero di quello che potrebbe accadere a Stadia il prossimo anno quando Microsoft inserirà xCloud all'interno del GamePass.
Stadia Pro è l'unica vera speranza che questo progetto abbia successo ma, al lancio, sono inclusi solo due giochi con la sottoscrizione: il gioco di combattimento Samurai Shodown e lo sparatutto di Bungie, Destiny 2, l'ultimo dei quali è comunque gratuito su altre piattaforme. Google promette che altri giochi verranno regolarmente aggiunti alla libreria di Stadia Pro, ma ha davvero bisogno di farlo in fretta se vuole vendere gli abbonamenti quando i tre mesi gratis con la Founder's Edition si esauriranno. Al momento, i proprietari di Stadia stanno pagando un abbonamento per avere Destiny 2 gratis. Non ha senso.
Quello che oggi al lancio possiamo vedere di Stadia è una lineup di giochi raddoppiata all'ultimo minuto da una Google in preda al panico, giochi per i quali dovremo pagare prezzi pieni e tra i quali c'è solo un'esclusiva: Gylt. Si possono trovare giochi fantastici al suo interno, come Assassin's Creed Odyssey, Final Fantasy 15, Red Dead Redemption 2 e Football Manager 2020, ma troppo pochi per convincere qualcuno ad investire in Stadia anziché su PS4 o Xbox One. Stadia non ha una killer app.
Google dirà sicuramente che Stadia non deve essere paragonata al lancio ad una nuova console, ma quando nel tuo store possiedi dei grandi giochi hardcore tripla A al day one, bisogna accettare che sia così. E quando si tratta di lanci su console, le prime impressioni sono sempre fondamentali. Si guardi ad esempio ad Xbox One che ha perso la console war ancora prima che sparasse il primo colpo. Stadia ha avuto un po' di problemi con le pubbliche relazioni in vista del lancio, con una serie di caratteristiche fondamentali non presenti all'uscita e delle strane dichiarazioni rese dal suo staff. Con un mare di scetticismo che sta facendo annegare il messaggio lanciato da Google, è difficile non essere pessimisti. Voglio dire, al lancio non è stato inserito un family sharing, il che significa che dovremo acquistare lo stesso gioco due volte: per noi e per l'account di nostro figlio!
Eppure c'è qualcosa di magico in tutto questo. Ho potuto acquistare Red Dead Redemption 2 sul mio smartphone e un secondo dopo lo stavo giocando. Nessun download. Nessun orribile aggiornamento. Una settimana fa ho acceso la mia PS4 per giocare a Call of Duty: Modern Warfare, ma l'aggiornamento che è iniziato era così grande che ho dovuto giocare a qualcos'altro. Google Stadia cancella tutto questo: una novità significativa per qualsiasi videogiocatore. Ma se le caratteristiche migliori che puoi offrire al lancio sono l'assenza di download e la possibilità di giocare sia al PC che alla TV, allora significa che hai ancora tanto lavoro da fare. È come se Google fosse riuscita a risolvere il problema tecnologico dello streaming di videogiochi, ma non fosse stata in grado di risolvere i problemi umani che ne derivano.
Anche la condivisione dello schermo di Stadia è meravigliosa. Posso accedere al sito di Stadia e, con la semplice pressione di un pulsante, giocare a Mortal Kombat 11 (anche se, da fan del picchiaduro, giocare a MK11 anche con un solo frame di ritardo mi causa palpitazioni cardiache).
La principale preoccupazione è che Google possa decidere di staccare la spina a Stadia nel giro di un paio d'anni. I dirigenti dell'azienda insistono nel dire che ciò non accadrà, che la società ha investito troppi soldi sul progetto Stadia e nella tecnologia alla base per poter semplicemente premere un pulsante e vaporizzare i nostri acquisti super costosi. Ma non sarebbe la prima volta che Google getta nel cestino qualche suo progetto. Qualcuno ha parlato dei Google Glass? È quindi naturale chiedersi se la storia si ripeterà.
Qual è quindi il senso di Stadia in questo momento? Non sono sicuro che ce l'abbia. Sto facendo di tutto per trovarne uno. Stadia è ottima se vuoi giocare oggi al Tomb Raider dello scorso anno, ma considerando che su Stadia il Tomb Raider dello scorso anno costa €60 questa sembra essere una spinta all'acquisto di nicchia.
Ecco cosa vorrei da Google Stadia: sono su YouTube e sto guardando un bel video che mostra un nuovo fantastico gioco. Premo il pulsante Stadia e, supponendo che sia nella libreria del mio abbonamento, lo gioco istantaneamente sul mio telefono, sul mio computer, sul mio televisore o su qualunque cosa io abbia per le mani. Questo è come sogno Stadia nel futuro, ma oggi non è realtà.