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Star Wars: The Old Republic

Un nuovo sguardo al più pericoloso avversario di WoW.

Star Wars: The Old Republic è senza dubbio la più grande scommessa di Electronic Arts. Siamo nel regno di quel sovrano noto come World of Warcraft, e BioWare ha l’arduo compito di sfornare un prodotto che, secondo le previsioni, dovrebbe rivolgersi esattamente al medesimo target. Insomma, quando si parla di nuovi MMO, il problema è sempre uno: sarà possibile spodestare definitivamente l’inarrestabile titolo Blizzard?

In molti ci hanno provato, in molti hanno dovuto soccombere. Ma la comunione di forze tra potenze quali EA, BioWare e LucasArts, sembra fornire ragionevoli certezze sulla portata del titolo. Questa volta ci è stato mostrato un Trooper, soldato in armatura di livello 6 appartenente al lato della Forza. Uno dei buoni, insomma.

Anche se la basi del sistema di combattimento risulteranno familiari ai giocatori dei tradizionali MMORPG, qui ci troviamo dinnanzi a un ritmo decisamente più serrato, con la possibilità di ingaggiare battaglia con un buon numero di nemici in simultanea e di uscirne più o meno indenni.

Sembra che in questi ultimi mesi il team di sviluppo si sia adoperato a ribilanciare la forze dei personaggi o almeno così appare dal Trooper, che certamente non risulta essere così devastante come il Sith che abbiamo avuto modo di provare nei mesi scorsi.

L’incontro con un gruppo di separatisti non ci ha portato al game over, ma ha comunque abbassato notevolmente la barra relativa alla salute. Trovare il giusto equilibrio è una componente fondamentale del lavoro del team, ed è su questo che si fonderà buona parte del successo del gioco.

Jake Neri, producer del gioco per LucasArts, dichiara: “Non vogliamo che dobbiate attendere il massimo livello per sentirvi potenti. Vogliamo che vi sentiate così sin dall’inizio. I giocatori legati a Boba Fett (storico personaggio della saga) vorranno certamente giocare nei panni del Bounty Hunter, e noi vogliamo che tale classe mantenga le medesime aspettative di Boba Fett. Abbiamo il jetpack, il lanciafiamme, la carbonite e tutte le cose che avete già visto nei film.”

La missione mostrataci vedeva il nostro soldato in missione sul pianeta di Ord Mantell per sedare una rivolta dei separatisti. Passando di combattimento in combattimento, incontriamo un’aliena, un’agente, che ci informa del pericolo imminente: i separatisti sono dotati di una bomba devastante e intendono farla esplodere in un’area di civili.

Ci muoviamo così in uno scenario desertico, tra scontri a fuoco a base di armi tecnologiche e coperture, eppure l’atmosfera tipica della serie rimane presente in ogni singolo istante. Ciò è dovuto non solo allo storico audio da sempre associato alle pellicole, ma anche al design vagamente retrò del gioco, che riprende esattamente lo stile e i modelli del primo film, quello della trilogia originale.

Il Trooper utilizza i punti azione guadagnati sul campo. Ogni nostra azione ci consentirà di accumularli e di spenderli a nostra discrezione: è pertanto possibile blastare i nemici con un potente raggio che li blocca e li stordisce, lanciare granate accecanti e inchiodare i nemici al suolo con la mera forza bruta. Tra un abbattimento e l’altro, il nostro personaggio si ritrova a caricare le proprie armi mentre ripristina la propria salute, il tutto condito da ottime animazioni in stile Marine. Roba semplice ma che conferma le parole di Neri circa quel feeling di potenza fornito al giocatore sin dai primi istanti.