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Star Wars: The Old Republic

Che il MMORPG sia con voi!

I primi minuti di gioco del Trooper vertono sull’uscire da un mezzo prima di morire bruciati (niente panico, ho passato cinque minuti in mezzo alla fiamme e non è successo niente) e aprirvi la strada a colpi di laser in un avamposto nemico per disattivare dei disturbatori di segnale.

In termini di gameplay la situazione è un po’ diversa rispetto al Sith Warrior. Non siete assolutamente costretti a rimanere a distanza ravvicinata, anzi, cercare una copertura e non stare mai fermi sono un ottimo modo per sparare ed evitare allo stesso tempo i colpi avversari.

Ben più interessante si è rivelata la classe dello Smuggler, un personaggio così ispirato a Han Solo da condividerne perfino il discutibile gilet di pelle ed il tono sarcastico e sprezzante.

Lo stile di gioco di quest'unità si basa sulle armi leggere, sul Crowd Control e sul ridurre i danni grazie a un sistema di coperture non troppo distante da quello di Gears of War.

Quando uno Smuggler (stavolta meno affascinante) non trova coperture.. ne crea una!

Il meccanismo è abbastanza semplice: entrando in combattimento vedrete comparire sul terreno alcune icone verdi che segnalano le coperture disponibili e vi basterà premere il tasto della abilità relativa per coprirvi.

Questo non solo ridurrà i danni subiti ma cambierà le abilità a vostra disposizione: in copertura avrete un colpo che fa danni e butta a terra l’avversario, senza coperture lo stesso colpo farà solo danni.

Quando la situazione richiede un cambio di copertura, vi basta cliccare su un’altra icona verde e premere nuovamente il tasto apposito, niente di più semplice. Personalmente sono molto curioso di vedere se quest'abilità sarà utile in PVP o se, come sembra, è adatta solo al PVE.

Ammetto sinceramente che dare un giudizio, per quanto frammentario e parziale, su Old Republic non è stato semplice. Da una parte abbiamo l’ennesima declinazione di uno schema di successo, ma siamo nel 2010 ed è lecito aspettarsi qualcosa di più da un marchio come Bioware.

Un campo di asteroidi, come la storia insegna è ottimo per nascondersi, ma occhio alle collisioni!

Dall’altra abbiamo un universo dal fascino indiscutibile e una software house che sa il fatto suo, senza dimenticare che se queste meccaniche funzionano da anni un motivo ci dovrà pur essere e che il pubblico ha spesso dimostrato che l’innovazione non sempre fa rima con incassi.

Dunque SW: Old Republic è un successo annunciato? Molto probabilmente sì, anche se per una valutazione complessiva dovremo attendere almeno un anno. Bioware ha dalla sua il vantaggio ed il merito di aver creato un MMORPG a tema fantascientifico in un settore dominato da elfi, orchi e dragoni.

È molto probabile che questo fattore, un gameplay rodato a puntino e l’inossidabile fama di Star Wars, saranno la ricetta giusta per vendere milioni di copie. Ma chi cerca qualcosa che si allontani dal solco tracciato in anni di gioco di ruolo online forse dovrebbe provarlo qualche giorno prima di sottoscrivere un abbonamento. Senza dimenticare le ombre di Guild Wars 2 che si stagliano minacciose all’orizzonte...