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The Darkness II

Le tenebre ci sono ancora amiche.

Il mondo del videoludo, si sa, è sempre più difficile. Le sfumature di grigio paiono ormai dimenticate e ormai è tutto un capolavoro o una schifezza, un successo o un fiasco.

In un contesto così polarizzato c'è una sorta di "twilight zone" nella quale si vanno a insediare ogni anno svariati titoli che si assestano a metà del guado, ovvero in quella fascia che su Metacritic va dall'80 al 90.

Spesso si tratta di giochi interessanti che un vero appassionato non dovrebbe lasciarsi sfuggire, eppure nella maggior parte dei casi di questi si perde traccia poco dopo la loro uscita, salvo vederli successivamente riapparire in saldo tanto sugli scaffali "reali" del GameStop di turno, quanto su quelli "virtuali" dei vari servizi di digital delivery che ormai coprono qualsiasi piattaforma.

In questa zona grigia dell'entertainment digitale, però, qualche spiraglio di luce riesce ancora a filtrare, e in questi casi si riescono a distinguere nella penombra dei prodotti che pur non assurgendo agli onori della cronaca, conseguono quel minimo di popolarità che giustifica magari la realizzazione di un sequel.

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È questo il caso di The Darkness, titolo uscito nel 2007 per Xbox 360 e PlayStation 3 ed edito da Take 2, che al momento in cui scrivo si assesta sulla soglia dell'82 nel noto aggregatore di voti che ormai è il vero deus ex machina del nostro settore.

La storia che conduce a The Darkness II non è delle più semplici, non rientrando appunto nella categoria dei tripla A la cui ereditarietà è garantita per decreto regio. Nel settembre del 2008, sui forum di Starbreeze Studios (lo sviluppatore dell'originale) si leggeva infatti che non era in lavorazione alcun sequel.

Successivamente però Top Cow, la nota casa di fumetti creata da Marc Silvestri (no, nessuna parentela diretta, purtroppo) che ha realizzato la serie a fumetti originaria, aggiunse che se mai fosse ne stato fatto un seguito, sarebbe stata 2K Games a decidere lo sviluppatore.

Arriviamo quindi al luglio del 2009, quando finalmente viene annunciato che un sequel si farà e che a occuparsene saranno però i canadesi di Digital Extreme. Da quel momento in poi si deve aspettare luglio del 2010, quando un curriculum di tale Emmanuel Papas, un artista che aveva lavorato proprio in DE, include tra le esperienze lavorative The Darkness II.

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Tutto tace nuovamente fino all'ottobre scorso, quando il direttore marketing di Top Cow conferma indirettamente che il gioco è in lavorazione affermando che "ci sono alcuni punti ancora da risolvere prima di procedere con la lavorazione di The Darkness II".

Giungiamo dunque alla conclusione di questa telenovela l'8 febbraio scorso, con l'annuncio ufficiale del gioco e, infine, con la presentazione a porte chiuse tenutasi ieri negli uffici italiani del distributore di 2K Games, cui ho assistito personalmente.

L'evento, mi pare giusto premetterlo, è stato capace di battere un record che in sedici anni non avevo ancora visto cadere, ovvero quello della dimostrazione più breve di tutti i tempi, meno di un quarto d'ora. È chiaro quindi che lo scopo del publisher, più che spiegare il gioco nel dettaglio, sia stato quello di avviare la macchina dell'hype con un primo giro di anteprime.

Eccoci allora a vestire nuovamente i panni di Jackie Estacado, ex killer della Mafia tormentato dalla morte della sua fidanzata Jenny su commissione di Zio Paulie, un boss di Cosa Nostra. Sono passati due anni da quando il protagonista si è servito dei suoi poteri per fare vendetta, ma i tormenti che tuttora lo affliggono tengono ancora viva la forza oscura lo pervade e che molti vorrebbero per sé.

Il gioco inizia infatti col protagonista le cui mani vengono letteralmente inchiodate a delle assi di legno, così da immobilizzarlo, e con un misterioso artefatto posizionato a pochi metri di distanza che pare prosciugarne la forza oscura per imbottigliarla e consegnarla al cattivone di turno.