The Witcher 2: Assassins of Kings
La crescita di un capolavoro.
Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati a completarlo al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di The Witcher 2: Assassins of Kings !
Tre anni fa il primo The Witcher fu una vera rivelazione, un'esperienza così curata e appassionante da accendere le luci della ribalta sugli sviluppatori responsabili della sua nascita. I ragazzi di Project Red Studios si rivelarono una realtà di rilievo, capace di ritagliare per la Polonia un posto importante nel panorama dei videogiochi occidentali.
La presentazione di The Witcher 2 cui abbiamo assistito è stata davvero impressionante, visto che oltre a mettere in mostra un comparto grafico particolarmente massiccio, ha fatto vedere chiaramente la qualità del lavoro svolto dai programmatori sul fronte della narrazione e della sua struttura non lineare, accendendo in noi un genuino entusiasmo.
La demo, giocata di fronte ai nostri occhi in contemporanea da due membri del team su due macchine differenti, ci ha mostrato come alcune scelte all'interno del gioco potranno influire sugli eventi successivi, portando il protagonista a vivere e affrontare situazioni completamente diverse.
La dimostrazione iniziava infatti con Geralt in catene all'interno di una prigione sotterranea. Il primo obiettivo da raggiungere era quello di fare in modo di attirare le guardie all'interno della stanza rimanendo incatenati, in modo da farle sentire al sicuro e da spingerle a non portare con loro le armi.
Fatto questo, liberatosi dalla prigionia, Geralt poteva occuparsi tranquillamente dei due soldati, scegliendo se eliminarli o metterli semplicemente fuori combattimento (una scelta che non cambierà nulla negli eventi futuri, ma comunque presente).
Usciti dalla cella e recuperata la propria arma, la dimostrazione dinamica poteva finalmente iniziare. Gli scenari presentati differivano molto uno dall'altro a causa di un evento antecedente che coinvolgeva Arjan, erede di una nobile famiglia, che poteva essere tirato fuori da una situazione particolarmente difficile, oppure abbandonato al proprio destino.
Spegnendo le torce lungo il tragitto per rendere più agevole il percorso fra le guardie, Geralt avanzava lungo i cunicoli della prigione nel tentativo di riguadagnare la libertà. Al di là del diverso approccio scelto dai due giocatori (uno aggressivo e basato su intensi combattimenti all'arma bianca, l'altro profondamente stealth, con movimenti silenziosi e controllati), il fatto di trovarsi di fronte a due eventi molto diversi modificava profondamente l'intera missione.
Nel caso della partita dove Arjan era stato salvato, Geralt si imbatteva nel nobile rampollo, con cui affrontava il resto della fuga fino a raggiungere il deposito della polvere da sparo. A quel punto, per vendicarsi di quanto era stato fatto alla propria famiglia e per lavare l'onta subita, dopo aver detto addio al protagonista, Arjan dava fuoco alle scorte di polvere da sparo, facendosi letteralmente saltare in aria assieme alla sua vecchia dimora.
Nella partita alternativa, invece, essendo Arjan già morto da tempo, Geralt si imbatteva nella madre del nobile, a sua volta imprigionata nelle segrete e sottoposta a una serie di torture fisiche e psicologiche. Facendo irruzione nella stanza e sbarazzandosi delle guardie, Geralt correva in soccorso della nobildonna, liberandola e permettendole di ricomporsi prima di continuare la fuga.