Top Spin 4
2K vince il Grande Slam.
L'approccio scelto è piuttosto lineare. Niente cartine da esplorare, globi terracquei da girare e rigirare... solo una sequenza di mesi che presentano vari eventi tra cui scegliere tra allenamenti, tornei ed eventi speciali. Ad alcuni questo stile potrebbe sembrare fin troppo scarno ma devo dire che io l'ho apprezzato e lo ritengo in linea con lo stile serio e realistico del gioco.
A seconda dei risultati ottenuti negli allenamenti o nei tornei si ottengono Punti Esperienza, che consentono i passaggi di livello. Ad ognuno di questi si è chiamati a scegliere se sviluppare le caratteristiche "serve & volley", "attaccante da fondo campo" o "difensore da fondo campo" del nostro tennista, che influiscono in maniera differente sul potenziamento di diritto, rovescio, voleè, velocità, resistenza e così via.
Nel corso della Carriera si sviluppano rivalità, si sbloccano nuove attrezzature e si ingaggiano allenatori sempre più bravi, che permettono anche di ottenere dei bonus sul campo, proprio come se ci si trovasse in un GDR. Il mio trainer attuale, ad esempio, mi garantisce un bonus potenza e velocità, a patto che ogni volta riesca a soddisfare determinate sue richieste durante i singoli match.
Nonostante gli evidenti passi in avanti fatti nei settori fondamentali del gameplay, per certi versi Top Spin 4 rappresenta anche un ritorno al passato della serie. Chi, come me, ha giocato fino allo sfinimento il primo capitolo ricorderà una delle cose più esaltanti di quel gioco: il calore che il pubblico dimostrava negli scambi più accesi o gli applausi che scrosciavano dopo un punto particolarmente spettacolare.
Bene, la stessa cosa accade in quest'ultima uscita anche se, da questo punto di vista, il team non ha osato fino in fondo. Avrei gradito il ritorno di quella che all'epoca avevo identificato come la "barra dell'adrenalina", che rendeva uno dei due giocatori in campo particolarmente "caldo" dopo aver esaltato il pubblico e gli consentiva di tirare più forte o più angolato per un limitato periodo di tempo senza doversi preoccupare troppo degli errori.
Purtroppo questa bella idea non è stata ripetuta in TS4 ma non posso certo considerare questo un difetto, anche perché alla luce del notevole cambiamento che la serie ha avuto nel corso degli anni, tale caratteristica avrebbe anche potuto stridere col restante impianto di gioco.
La volontà di 2K Czech era di rendere il tutto appetibile al maggior numero di giocatori possibile e, per venire incontro ai meno esperti, è stata aggiunta una serie di indicatori che permetteranno ai tennisti in erba di avere vita più facile in campo. Si può abilitare una piccola croce che indicherà ogni volta il punto di battuta della palla avversaria, degli indicatori che descrivono quanto l'impatto dei colpi sia stato preciso e anche una barra della fatica per capire in che condizioni sia il nostro atleta o l'avversario.
Naturalmente il mio consiglio è di disabilitare questi "aiuti" quando sarete sufficientemente esperti e avrete imparato come e quando colpire la palla o come muovervi sul campo. Solo in questo modo vi godrete il gioco al massimo e potrete dire di essere veri professionisti di Top Spin 4.
Riuscire a parlare nel dettaglio di tutte le sfumature del gameplay di questo gioco è impresa improba, che richiederebbe ben più dello spazio a mia disposizione... e forse della vostra pazienza. Vi basti pensare che gli unici "difetti" che mi hanno dissuaso dall'affibiargli il punteggio perfetto riguardano aspetti decisamente secondari come le voci d'incitamento durante gli allenamenti dell'accademia (davvero irritanti) o i caricamenti un po' troppo frequenti.
L'ennesima sfida a colpi di racchetta è dunque iniziata. Per sapere come andrà a finire dovremo solo aspettare il ritorno di Virtua Tennis, al quale manca davvero poco. L'augurio è che almeno stavolta ci sia vera partita tra i due rivali, perché negli ultimi anni SEGA è uscita dal campo con le ossa rotte.