Torna la Summer Games Fest e secondo Geoff Keighley la vogliono tutti - intervista
Keighley ci parla di annunci, di publisher e di eventi in un futuro senza Covid.
Per qualcuno l'E3 è un evento che si tiene al Convention Center di Los Angeles, mentre per molti altri è più che altro un momento di giugno quando vengono annunciati un sacco di giochi.
Geoff Keighley, la mente dietro i The Game Awards, vuole mettere la sua firma anche su quel momento di giugno, e dunque l'anno scorso ha lanciato i Summer Games Fest, nel tentativo di mettere tutti gli annunci orfani dell'E3 sotto un unico ombrello (e di aggiungerci un po' di cose sue). L'evento torna anche questo giugno, a cominciare dal Kick Off Live previsto per il 10 del prossimo mese, nel quale possiamo aspettarci parecchi annunci e qualche performance dal vivo (tra cui Weezer). Praticamente sarà il primo di una serie di eventi organizzati singolarmente dai vari publisher.
Nel corso del festival possiamo aspettarci di ricevere notizie di Sony e Microsoft, ma anche di 2K Games, Activision, Amazon Games, Annapurna Interactive, Bandai Namco Entertainment, Battlestate Games, Blizzard Entertainment, Capcom, Devolver Digital, Dotemu, Electronic Arts, Epic Games, Finji, Frontier, Gearbox Publishing, Hi-Rez Studios, Inner Sloth, Koch Media, Mediatonic, MiHoYo, Psyonix, Raw Fury, Riot Games, Saber Interactive, Sega, Steam, Square Enix, Tribeca Festival, Tencent Games, Warner Bros, Ubisoft, e Wizards of the Coast.
"L'idea è di fare un'inaugurazione in grande stile" ha detto Keighley ai microfoni dei colleghi di GamesIndustry.biz. "A causa della pandemia, lo scorso anno tutti gli eventi erano fin troppo distanti tra loro, mentre ora sappiamo che tutti li preferiscono raggruppati, e allora abbiamo organizzato uno show vero e proprio per iniziare la Summer Games Fest. Speriamo sia più in linea con le preferenze del pubblico questo approccio più condensato e più comodo: ora sanno precisamente quando possono collegarsi per godersi gli annunci. Anche l'E3 si terrà in quei giorni, quindi la speranza è che lo sforzo condiviso di tutti faccia bene all'industria."
Una delle critiche che venivano mosse agli eventi dell'anno scorso, organizzati da maggio a settembre, era proprio legata al fatto che erano molto distanti tra loro. Il numero di spettatori era alto, comunque, ma mancava quell'atmosfera da grande evento che si respira all'E3. "L'anno scorso è stato difficile fare qualsiasi cosa," ha detto Keighley. "Ora abbiamo cercato di condensare gli eventi in un'agenda più sensata, nella speranza di allinearci tutti. Farei un'analogia con un pescatore che lancia la rete e poi lentamente la tira a sé. È quello che vogliamo fare quest'estate nonostante già sappiamo che non proprio tutti gli eventi saranno vicini. EA, per esempio, parlerà di Battlefield in giugno, ma l'EA Play sarà a luglio."
"È anche normale che in un mondo digitale le aziende vogliano prendersi alcuni giorni tutti per loro, non è come in una fiera fisica dove puoi fermarti qualche giorno in più per seguirli tutti. Ma d'altro canto so che i fan vogliono lo scontro tra i giochi, vogliono l'adrenalina degli annunci. L'idea è quella: fare un grande evento di lancio, ma poi supportare anche i publisher nei loro appuntamenti personalizzati."
"Questo vuol dire che ci saranno eventi in maggio, luglio e agosto, non è più come in passato, quando avevamo una settimana di annunci e poi più niente per un paio di mesi. Noi cominciamo il 10 di giugno, ma sono sicuro che già prima ci saranno appuntamenti molto interessanti dovuti a una comunicazione più diretta tra publisher e giocatori."
Dunque quale sarà il ruolo di Keighely sul fronte degli appuntamenti dei singoli publisher? "Nel nostro show d'apertura ci saranno quasi tutti i publisher, e qualcuno di loro ha anche il proprio appuntamento come per esempio gli Ubisoft Forward che saranno il sabato successivo, e dunque possiamo immaginare che terranno i maggiori annunci per quella data. Si tratta di un evento di Ubisoft che però è all'interno dell'E3 e della Summer Games Fest allo stesso tempo. Ce ne saranno altri dello stesso genere."
"Non chiediamo l'esclusiva agli eventi che partecipano alla Summer Games Fest, possono fare quello che vogliono quindi potreste vederli anche nella lista dell'E3. Per i fan saranno due settimane di spettacolo e novità sui videogiochi, completamente gratuite."
Qualcuno potrebbe essere preoccupato per questo giugno, visto che il Covid e il lavoro da remoto hanno rallentato i tempi di sviluppo. Forse dovremmo ridurre le nostre aspettative? "Ci sono sicuramente grandi giochi in arrivo," ha detto Keighley. "In autunno sarà la volta di Call of Duty, Battlefield, Halo, Horizon, e in generale l'anno scorso è stato più semplice portare a termine giochi che già erano quasi pronti, piuttosto che accelerare su prodotti a metà dello sviluppo. Credo che tutti dovrebbero misurare le loro aspettative, ma questo è un consiglio che do in generale."
"Diversi giochi sono stati rimandati, questo non vuol dire che mancheranno gli annunci ma sì, tutti sappiamo che lo sviluppo è rallentato. Sarà comunque un buon giugno, tutti i publisher hanno qualcosa da condividere, ma Gamescom e The Game Awards avranno annunci veramente grandi."
"L'impressione è anche che ora gli annunci siano più vicini alle date d'uscita. L'anno scorso Call of Duty è stato annunciato due o tre mesi prima dell'uscita, e anche a noi continuavano a chiedere quando avremmo annunciato la Summer Games Fest. In quest'era digitale, però, Nintendo può annunciare un Direct il giorno prima e comunque milioni di persone saranno collegate su YouTube. Chiaramente è più facile così di quando si devono prenotare voli e stanze d'albergo con mesi d'anticipo. Ora stiamo annunciando l'evento con tre settimane d'anticipo, un'eternità in quest'era digitale. Non serve annunciare con sei mesi d'anticipo.
Ma la Summer Games Fest sarà dedicata anche ai giochi che stiamo giocando ora, e non solo ai grandi annunci. "Sì, vogliamo i trailer spettacolari dei titoli in arrivo nei prossimi anni, ma anche cose come la presentazione della nuova mappa di Among Us ai The Game Awards. Guardiamo quali sono i giochi più seguiti su Twitch e YouTube e assicuriamoci di dargli spazio. Saremo in diretta su entrambe le piattaforme quindi è piuttosto importante per noi includere i giochi più seguiti.
Non mancherà lo spazio dedicato agli indie, inoltre, grazie alla collaborazione con Day of the Devs. "La scena indie è molto importante," ha detto Keighley. "Contiene la nuova generazione di talenti. Alla Gamescom dell'anno scorso abbiamo visto Teardown, per esempio, che era fatto da una persona sola, e l'abbiamo affiancato a Call of Duty. Mi piace dare a tutti la possibilità di partecipare."
"Al Day of the Devs sono stati iscritti oltre 500 giochi e mi piace molto il fatto che gli sviluppatori possano farlo gratuitamente. È un buon modo per dare alla prossima generazione di sviluppatori una piattaforma. Call of Duty troverà sempre un modo per parlare al proprio pubblico, mentre alcuni degli indie farebbero fatica senza opportunità come questa. Durante lo show avremo un sacco di AAA insomma, ma anche produzioni più contenute."
Ci sono stati diversi eventi digitali dallo scoppio della pandemia, e ora il pubblico è più selettivo nella sua partecipazione. Non poche persone sono quasi stanche di questa raffica di eventi, cosa che rende la loro organizzazione particolarmente delicata. "Molti eventi digitali fanno fatica perché cercano di essere la versione digitale di un evento reale, e non sono sicuro che il pubblico sia alla ricerca di quattro o cinque giorni di panel e conferenze da guardare seduti al computer. Voglio creare uno spettacolo fantastico, un paio d'ore dense di contenuti per non sprecare il tempo del pubblico."
"Insomma, l'errore è cercare di riproporre la formula degli eventi in presenza. Stiamo già al computer tutto il giorno tutti i giorni, veramente possiamo pensare che la gente abbia voglia di passare quattro giornate a guardare conferenze? Non mi sto riferendo a qualcuno in particolare, è solo una spiegazione che mi sono dato. Il format deve essere ripensato per un mondo digitale, il pubblico non ha tempo per una semplice trasposizione del modello in presenza."
"Non dico sia facile, soprattutto se è il cuore del tuo business. Quando lavoravo a Viacom ed MTV ho capito che per fare uno show digitale bisogna pensare a qualcosa di nuovo, reinventare il modello. Per me questa è la forza della Summer Games Fest: possiamo partire da zero e costruire qualcosa di nuovo cambiando approccio e modello di business. Vedremo come se la caverà il Comic-Con @ Home, ma la mia impressione è che eventi come quello durino troppo e siano troppo pieni di contenuti."
Ovviamente Comic-Con e PAX (entrambi a firma ReedPop) pensano a un futuro senza Covid nel quale tornare a fare eventi in presenza, ma cosa succederà ai Summer Games Fest in futuro? "Mi piacerebbe organizzarli in presenza in futuro," ha detto Keighley. "Ma cominciamo dal digitale. Magari potremmo organizzare qualcosa in America, in Europa e in Asia invece che un evento singolo, e poi il piano è di tornare in presenza ai The Game Awards, ma stiamo ancora lavorando sui dettagli."