Transformers: la Battaglia per Cybertron
Stavolta si fa sul serio!
Il gameplay è di conseguenza alquanto fluido e prevede le solite azioni quali sparare, saltare, zoomare, lanciare granate, usare lanciamissili e fucili da cecchino, nonché postazioni fisse come le torrette. L’unica reale variante è data dal fatto che, come suggerisce il nome stesso del franchise, i protagonisti si possono trasformare in veicoli di varia natura.
A inizio gioco abbiamo infatti assistito ad Optimus trasformarsi in una futuristica automobile, la cui utilità però è parsa limitata, limitandosi a saltare a piena velocità su delle rampe per superare dei baratri altrimenti insormontabili. Molto meglio nelle fasi successive, quando i nostri beniamini si trasformano in mezzi volanti quali elicotteri o aerei. I primi sacrificano la velocità in cambio di un’alta manovrabilità mentre i secondi hanno invece prerogative opposte, e nel complesso possiamo dire di avere trovato le sezioni in volo più gustose di quelle su quattro ruote.
In questi casi, però, almeno allo stato attuale dello sviluppo, appare evidente una certa disparità nell’attenzione riservata da High Moon Studios alle due fasi: laddove i combattimenti a piedi paiono ben curati e in linea con gli standard attuali, lo stesso non si può dire per i Transformers trasformati (l’allitterazione è voluta), che presentano una fisica molto più arcade. Nulla di particolarmente grave, comunque, viste le velleità di questo titolo…
Come ormai è prassi per il genere, poi, non ci muoveremo da soli per i livelli di gioco ma saremo accompagnati da altri alleati. Nel nostro caso, quindi, Optimus potrà avvalersi anche dei servigi di Bumblebee e Ratchet, che abbiamo visto muoversi per una Cybertron distrutta dalla guerra, con palazzi in fiamme e grattacieli che collassano su se stessi.
La città si presenta alquanto dettagliata e con delle strutture insolite che gli sviluppatori, in un maldestro tentativo di impressionare le platee, hanno giustificato dicendo di essersi ispirati alle architetture dell’Antica Grecia e dei Romani. Da parte nostra facciamo finta di non avere sentito, preferendo pensare che questa boutade sia stata pensata per fare presa sui gamer d’oltreoceano. D’altronde, mi ricorderò sempre uno scambio di battute avuto una volta in aereo con un americano: “Mai stato in Italia?”. “No.” “Dovrebbe, ci sono dei posti stupendi, come Venezia.” “Beh, lì posso anche non andarci, tanto sono già stato al The Venetian a Las Vegas!”.
Tutto qui, dunque? In realtà c’è ancora dell’altro, come le abilità singole di ogni Transformer. Durante la demo Optimus ha ad esempio fatto uso del cosiddetto Warcry, un urlo di battaglia il cui compito è aumentare le statistiche dei propri compagni di squadra. Il leader degli Autobot, a sua volta, è stato invece curato dai suoi alleati non appena i punti ferita sono scesi sotto una certa soglia.
Nel pieno rispetto degli standard degli shooter in terza persona, si possono comunque trovare delle casse sparse per i livelli che contengono dei medikit. Queste sono anche gli unici elementi che ci è parso possibile distruggere nei livelli, il che lascia presagire un grado di interazione anche questa volta in linea con la concorrenza. Non di sole bende e cerotti può però vivere l’Autobot, ed ecco quindi che nelle casse si potranno trovare anche nuove armi da usarsi seduta stante.