Tutti contro tutti
Disney, EA, Google, Apple e il futuro del gaming.
Sia chiaro, la società del noto motore di ricerca non è sinonimo di successo assicurato, basti pensare al recentissimo fallimento di Google Wave. Però è una compagnia a cui le cose piace prenderle alla lontana, e che è molto interessante da seguire. Ma andiamo con ordine: il 28 aprile Google acquista per 25 milioni di dollari l'israeliana LabPixies, autrice di un gioco per iPhone di nome Flood-It!.
Successivamente, il 20 maggio, a San Francisco, Google presenta il Chrome Web Store. Chrome, vale la pena ricordarlo, è il browser di Google lanciato nel 2008: le sue quotazioni sono in costante crescita e secondo Netmarketshare detiene oggi il 7% del mercato. All'epoca mi chiesi che bisogno avessero Larry Page e Sergey Brin di mettere sul mercato un altro browser con Internet Explorer e FireFox già in circolazione: ebbene, ora ho una risposta. Nelle intenzioni di Google, infatti, Chrome dovrebbe diventare il concorrente dell'AppStore dal quale acquistare e scaricare applicazioni e videogiochi.
Anzi, grazie al supporto dell'HTML5, quello che tanto piace a Steve Jobs per intenderci, alcuni di questi videogame li si potrà giocare dentro al browser stesso. Guardatevi ad esempio la fine del filmato che vi ho linkato poco sopra, per vedere come giri bene dentro Chrome un titolo come Lego Star Wars appoggiandosi al middleware di Unity.
Ma andiamo avanti. Il 12 luglio viene resa nota un'altra notizia bomba: là dove Electronic Arts e Disney si "accontentano" di Playfish e Playdom, Google mira direttamente al bersaglio grosso e investe una somma tra i 100 e i 200 milioni di dollari in Zynga. Sì, proprio quella di Farmville, FrontierVille e Mafia Wars, per intenderci. Sì, proprio quella per i quali gli analisti prevedono utili per 1 miliardo di dollari nel 2011...
Perché questa mossa? Perché il motore di ricerca più usato al mondo ha intenzione di lanciare Google Games, un portale di giochi atteso per la fine di quest'anno, che dovrebbe tra l'altro avvalersi di un sistema di transazioni proprietario, Google Checkout.
Il resto è storia recente: il 5 agosto Google acquisisce Slide, società che si occupa di social networking e applicazioni, per una cifra pari a 182 milioni di dollari. Il 10 di agosto compra invece Jambool per 55 milioni di dollari, con altri 15-20 milioni di bonus al raggiungimento di determinati obiettivi. La società, fondata da alcuni ex membri di Amazon, ha come prodotto di punta il sistema di moneta virtuale Social Gold. Le microtransazioni sono servite...
Alla luce di tutte queste acquisizioni, gli obiettivi di Google fanno impallidire quelli di Electronic Arts e Disney. Laddove Riccitiello e Iger stanno cercando semplicemente di entrare il più velocemente possibile nel mercato di Facebook con le loro proprietà intellettuali, Google starebbe cercando di costruire un sistema di social gaming parallelo e concorrente a Facebook stesso.
Il fatto che Google abbia investito proprio in Zynga potrebbe essere ancora meno casuale di quanto già non sembri, dal momento che lo stesso creatore di Farmville mesi fa ha avuto pesanti attriti con Facebook stessa. Google, in altre parole, potrebbe avere fatto leva proprio su questo malcontento (e, non dimentichiamolo, su centinaia di milioni di dollari), per portare il colosso sotto la propria ala protettrice.