Tutti contro tutti
Disney, EA, Google, Apple e il futuro del gaming.
A questo punto, ma qui stiamo coscientemente speculando, diventa comprensibile l'annuncio di Facebook che sta cercando un direttore per la sezione giochi, per strutturare in modo coerente la sua strategia per l'intrattenimento online.
Il candidato al nuovo ruolo di alto profilo si occuperà di "sviluppare e incrementare delle partnership vantaggiose e supervisionare partner interni ed esterni come anche operatori nel settore dell'industria videoludica."
Facebook al momento attira ogni mese 200 milioni di giocatori e non ha mai sentito il bisogno di avere un responsabile di sezione. Che lo facciano proprio ora, dopo le grandi manovre di Google, suona come una curiosa coincidenza...
Il quadro che si viene delineando è allora affascinante ed elettrizzante: siamo all'alba di scontri titanici che potrebbero ridefinire la fisionomia del nostro settore e impattare in modi che non possiamo ancora immaginare. Giusto per dire, quest'anno gli investimenti pubblicitari nei social game sono stati di 220 milioni di dollari, cifra che dovrebbe sfiorare i 300 milioni il prossimo anno. Quanti di questi soldi verranno sottratti ai "nostri" videogiochi, oggetto di trattazione quotidiana di questo sito?
Ora però ditemi: cosa manca per rendere ancora più piccante questa "royal rumble" che vede tutti contro tutti, Disney, EA, Facebook e Google? Beh, che domande, manca Apple! Giovedì scorso Google Ventures , divisione di venture capital di Google, avrebbe contribuito all'ultimo round di finanziamento dello sviluppatore ngmoco con una somma che si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di dollari.
Il venture capital è un'attività di investimento in capitale di rischio realizzata da operatori professionali e finalizzata a operazioni di finanziamento. Al che la domanda: perché questa mossa?
Le ipotesi suggeriscono che sia un modo per cercare di allontanare ngmoco dalle braccia dell'App Store e farla approdare al marketplace di Android. Questo infatti è un sistema operativo open source per cellulari, di proprietà di Google dal 2005, che ogni giorno si scontra con l'AppStore e l'iPhone, con gli esiti che finora ben conosciamo.
E Apple che fa? Il 9 agosto fa sapere di stare per acquisire lo sviluppatore cinese Handseeing Information Technology Co., il che secondo molti (ma non tutti, vedi gli analisti di ThinkEquity) potrebbe essere il primo passo verso il publishing di videogiochi per iPhone e iPad con marchio Apple.
Concludendo, social network, social gaming e mobile gaming sono visti come il futuro dell'intrattenimento elettronico. Lì stanno venendo oggi investiti capitali incredibili, lì oggi si stanno combattendo guerre fatte di scontri aperti e colpi bassi.
I videogiochi classici, quelli che piacciono a noi per intenderci, non sono più allora il giocattolo preferito delle major dell'intrattenimento. Quali contraccolpi subiranno i nostri balocchi elettronici dai nuovi trend?
All'E3 del 2015 su cosa gireranno i videogame? Console, PC e Onlive? Oppure Facebook, Google Games, iPhone e cellulari con sistema operativo Android?
Non resta quindi che consolarci con una dichiarazione dell'analista Michael Pachter: "chi gioca oggi ad Halo: Reach difficilmente passerà domani a Farmville". Una perla di saggezza che ci sconsiglia ingiustificati allarmismi: ci sarà insomma sempre spazio per i nostri titoli da "core gamer". Nel frattempo, però, teniamoci pronti: nel prossimo futuro ne vedremo delle belle...
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