Two Worlds II
Buona la seconda!
In tutto questo Two Worlds 2 punta come logico in maniera decisa su una struttura a binari, ma grazie all'elevato numero di variabili compensa la sua staticità intrinseca con molto mestiere: un buon compromesso per un titolo che invoglia il giocatore a scoprirlo in tutta la sua (immensa) mole.
Superato poi questo scoglio etico, non si può appunto che rimanere sorpresi per la varietà di situazioni e possibilità che Two Worlds 2 propone: a partire dalla costruzione del personaggio, il quale potrà intraprendere una qualsiasi fra le carriere di guerriero, arciere, mago e ladro o addirittura una combinazione delle stesse, per arrivare al sistema di crafting e di crescita del vostro alter ego, il numero di strade che potrete intraprendere è estremamente vario.
Ogni personaggio creato permette infatti una caratterizzazione estrema, grazie all'utilizzo dei punti guadagnati con l'esperienza da distribuire nelle diverse abilità; dove però Two Worlds 2 si distingue rispetto a molti suoi simili è nell'effettiva utilità di praticamente tutte le abilità proposte, tanto che spesso vi troverete a ponderare le scelte in vista dei compiti che immaginate potranno aspettarvi.
Stessa caratterizzazione si declina inoltre anche sul versante "armi, armature e magie", ognuna adatta ad affrontare una determinata classe di nemici, più o meno vulnerabili a differenti tipologie di fattori.
Da questo punto di vista, a differenza di quanto detto prima, l'impronta di un approccio scontato per chi è cresciuto a pane e dungeon si fa più marcata, con buona pace anche dei fan più accaniti che potranno trovare dimora per le proprie passioni più sfrenate.
Anche il mondo di Antaloor gioca inoltre da protagonista, risultando vario, ben caratterizzato e votato all'esplorazione più sfrenata, sebbene per i più pigri sia stata prevista la possibilità di spostarsi comodamente per molte zone del regno grazie a dei veloci teletrasporti.
Attenzione però: non godersi le classiche camminate o addirittura le fantastiche navigate (eh, sì, anche la barca vi faranno guidare), è quasi un delitto, visto che molto del fascino di un gioco di questo tipo risiede proprio nel cogliere quel passaggio nascosto dove vi aspetta qualche succulento tesoro.
Certo, se avete sbirciato il voto finale potere già immaginare che nonostante le buone parole spese finora, non tutto sia stato rifinito al meglio e purtroppo mi tocca confermarvi che non sbagliate: la traduzione ad esempio lascia spesso a desiderare, una pecca abbastanza importante in un gioco dove la parola ha un peso specifico rilevante.
Anche le animazioni, soprattutto nei combattimenti e in generale il sistema di controllo non rasentano poi lo stato dell'arte, rendendo spesso quasi comico infilarsi in qualche pugna corpo a corpo. Infine l'intelligenza artificiale, unita a una salute "auto ricaricante", abbassano drasticamente la soglia di difficoltà, tanto che morire sarà più un'occasione che una possibilità.
Nel complesso i punti a favore vincono nettamente ma nella valutazione complessiva è obbligatorio soppesare ogni fattore; la cosa piacevole risiede tuttavia nel fatto che quanto quello ho descritto finora riguarda unicamente l'avventura in single player, di per sé lunga, com'è facile intendere. Le possibilità di prolungare l'esperienza ludica dopo la conclusione della storyline principale, però, non mancano di certo.