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UFC Undisputed 2010

Sangue e arena (ottagonale).

Non so se come si dice l'abito non faccia il monaco, eppure quel che è certo è che una cornice come quella della Palestra Ursus, location scelta da THQ per la presentazione di UFC 2010 Undisputed, non può davvero lasciare indifferenti. L'idea di allestire un evento all'interno di uno storico tempio della boxe milanese si è in effetti rivelata strepitosamente azzeccata: a prescindere dall'innegabile fascino del posto, questo videogame e quell'ambiente condividono infatti la medesima passione, viscerale e sincera, per discipline violente ma genuinamente coinvolgenti.

Approcciandosi a UFC 2010 Undisputed e ascoltando le parole del producer Neven Dravinski, risultano immediatamente evidenti quali siano state le linee guida dello sviluppo del prodotto: una maniacale attenzione ai dettagli e un manifesto desiderio di riproporre in-game tutta la sovraumana brutalità di uno sport fatto sì di contatti (si parla di sangue, ferite e dolore reale, non di teatrale entertainment più o meno dissimulato in stile WWE!), ma anche di tecnica nuda e cruda.

La speranza di THQ è di far nascere una community dedicata alla creazione di personaggi tramite l'editor. Chi ha detto Chuck Norris?

In accordo con il nuovo corso del publisher americano (fondato sulla scelta strategica di dedicarsi a un minor numero di titoli "core", concentrandosi maggiormente sulla qualità degli stessi), che proprio in UFC 2010 Undisputed trova la sua punta di diamante, il punto da cui (ri)partire è stato evidentemente l'impressionante UFC 2009, gioco che un anno fa ha saputo conquistare critica (83% di media su Metacritic e 9 qui sulle nostre pagine) e pubblico (3.5 milioni di pezzi piazzati negli States).

Innestandosi su una base tanto solida e genuinamente riuscita non si è insomma avvertita la necessità di chissà quali epocali stravolgimenti o rivoluzioni, e il focus è stato quindi posto sul perfezionamento di elementi più o meno marginali (ma comunque determinanti, perché si sa che God is in the details...) e su un consistente incremento di contenuti.

La modalità sottoposta al makeover più robusto è stata senza dubbio la Carriera: UFC 2009 funzionava infatti in maniera squisita nei match rapidi nei panni degli atleti reali, ma presentava francamente qualche lacuna strutturale nell'ascesa alla gloria nei panni di un tamarrone concepito ad hoc.

L'edizione di quest'anno vede così un significativo incremento delle possibilità di customizzazione a disposizione dell'utente: per prima cosa i menu sono stati completamente rivisti e resi molto più navigabili e completi nelle loro opzioni, così come netto è l'incremento di acconciature, tatuaggi e sponsor con cui connotare il proprio lottatore.

Chuck Liddell ci spiega cosa dobbiamo attenderci da UFC Undisputed 2010.