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Un teenager alla conquista di Starcraft - intervista

Il presente, il passato e il futuro di Riccardo “Reynor” Romiti.

In queste ore si sta molto parlando di Simone, il quindicenne romano che ha fronteggiato con la schiettezza e l'incoscienza tipici di quell'età un gruppo di aggressivi appartenenti all'estrema destra. La sua parlantina sciolta, le idee ben chiare e lo sguardo fisso negli occhi degli "avversari" hanno fatto immediatamente il giro di un'Italia da un po' troppo tempo impaurita da un clima sempre più cupo e negativo, incattivito da una perenne crisi economica e dalla caccia a chi è diverso. Una ventata d'aria fresca, capace, speriamo, di aprire un po' di occhi offuscati dalle ruspe.

Lo stesso sguardo, la stessa sfrontatezza e sicurezza le abbiamo viste in Riccardo Romiti, in arte Reynor, giovane promessa dell'esport nostrano. Certo, in un caso stiamo parlando di un'emergenza sociale e nell'altro di una competizione virtuale, ma il sedicenne di Poggibonsi sta sfidando i più forti giocatori del mondo di Starcraft 2 con la stessa sfrontatezza, senza timore. Ma perchè dovrebbe averlo?

"Li ho battuti tutti nei giorni scorsi e mi sono qualificato come primo, quindi credo proprio di potercela fare" ci ha detto col sorriso sulle labbra prima di partire per Los Angeles alla volta delle le finali della WCS Winter. Lo ha fatto con naturalezza, quasi che stesse parlando della sfida a undici da concludere al campetto con gli amici. E non di uno dei più importanti appuntamenti della stagione di Starcraft.

Per Reynor la carriera esport è importante, ma lo è anche la scuola o l'uscire con gli amici.

E quando gli abbiamo chiesto cosa gli mancasse per mettere definitivamente le ali, come recita il famoso claim del suo sponsor Red Bull, con lo stesso ingenuo sorriso ci ha risposto "nulla, dopo le esperienze degli scorsi mesi credo di potermela giocare alla pari con tutti".

E vendendo come è andato il weekend, quella di Riccardo Romiti si è rivelata non incoscienza, ma semplice sicurezza nei propri mezzi. Al secondo tentativo, infatti, Reynor è riuscito a vincere un Major di Starcraft 2 e a prendersi quella ribalta mondiale attesa da due lunghi anni.

Solo negli ultimi mesi, infatti, Riccardo ha potuto partecipare agli eventi ufficiali di Blizzard. Il colosso americano non consente ai minori di 16 anni di partecipare alle competizioni ufficiali. Raynor, quindi, ha dovuto passare diversi anni tra minor, classificate e competizioni non ufficiali per non perdere quello smalto che sin da bambino gli ha consentito di stracciare il padre nelle LAN casalinghe. A 14 anni si era già classificato tra i migliori 8 giocatori del mondo durante il Dreamhack di Valencia, ma, nonostante questo, Blizzard lo ha tenuto ai box fino al sedicesimo anno di età.

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"Non ho mai completato la campagna, dopo poco l'ho trovata noiosa. Sfidare gli altri, però, è un'altra cosa. Starcraft è un gioco difficile e competitivo, nel quale sei da solo contro l'avversario. Devi essere bravo, ma è anche fondamentale studiare le mosse nemiche e creare una strategia per batterle. E io sono bravo in questo".

Tanto da battere il padre Massimo alla prima occasione disponibile, ovvero quando hanno fatto cambio di PC, rifilandogli il vecchio portatile, o da farsi notare già a 11-12 anni da team europei che lo hanno invitato all'interno delle loro gaming house per insegnargli come giocano i professionisti.

"In quel modo ho cominciato anche ad imparare l'inglese, così che anche la mamma fosse contenta". Questo perchè dietro al fenomeno ci sono due genitori presenti, che lo stanno sostenendo in questa avventura, ma che provano anche a fargli tenere i piedi a terra. Per questo la scuola è importante ("ma per fortuna da quest'anno posso seguire alcune lezioni online, così che mi sia più semplice seguire il programma mentre sono via"), così come lo è andare a giocare a tennis o uscire con gli amici. Un ragazzo quindi all'apparenza normale ma che, come il coetaneo di Torre Maura, è sicuro dei propri mezzi e delle proprie idee e non ha paura di ribadirlo di fronte al mondo.

Ecco il sorriso di Riccardo Romiti dopo aver vinto la tesa finale contro Serral.

Ecco, quindi, dove la vittoria del weekend losangelino affonda le sue origini. Riccardo aveva studiato a fondo e con serenità gli Zerg di Joona "Serral" Sotala ed era convinto di aver trovato una breccia all'interno delle difese del numero uno al mondo. Non era importante, quindi, che ci fossero in palio 12.000 dollari di premio o 1.600 punti per il campionato mondiale. Era semplicemente l'ennesima sfida che i suoi Zerg avrebbero dovuto affrontare.

L'intensa finale al meglio delle sette partite della WCS Europe ha messo in mostra sia tutto il repertorio del nostro giovane campione, sia il talento e la tenacia del 21enne finlandese. Arrivato fresco alla finale grazie alla qualificazione diretta conquistata durante le fasi a gironi, Reynor si è portato immediatamente sul 2-0, ma è stato immediatamente raggiunto da Serral. Di nuovo sotto, il campione in carica ha annullato anche un match point della sesta partita, ma si è dovuto inchinare di fronte all'attacco preventivo del nostro connazionale nello scontro decisivo. A poco più di sedici anni, quindi, Riccardo Romiti si è laureato campione europeo di Starcraft 2. Ma non ha intenzione di fermarsi.

Agganciato uno sponsor importante come quello della bevanda energetica austriaca, che ha nella sua scuderia profili come Daniele "Ice Prinsipe" Paolucci, Marc Marquez e Ivan Zaytsev, adesso l'obiettivo è quello di conquistare il tetto del mondo. Mettendo definitivamente le ali e mostrare al mondo come anche in Italia ci sia ancora spazio per formare delle eccellenze.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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