Uncharted 2: Among Thieves
Il grande ritorno di Nathan Drake.
Il secondo capitolo delle avventure dedicate a Nathan Drake ha avuto una presentazione che si potrebbe definire "col botto", e non stiamo parlando di una convention in mondovisione con nani, ballerine e frecce tricolori che solcano il cielo: il botto sono state la dichiarazioni di Amy Henning di Naughty Dog, già sviluppatori di Uncharted: Drake’s Fortune.
Nella conferenza stampa che ha accompagnato la prima prova su strada del gioco infatti, la Henning ha così commentato: "Un sacco di persone affermano di creare giochi dal taglio cinematografico ma credo che noi siamo gli unici a farlo nel modo giusto”. Parole pesanti per un mondo abitato anche da un certo Hideo Kojima, tanto per citare un nome qualunque. Ma aldilà di quella che potrebbe sembrare solo una dichiarazione da sala stampa come se ne sentono tante, bisogna ammettere che la Henning non ha del tutto torto. Uncharted: Drake’s Fortune è stato uno dei titoli che meglio ha supportato il lancio della PS3: graficamente molto convincente, divertente, vario nelle situazioni e dotato di un personaggio principale con il carisma necessario per caricarsi la storia sulle spalle.
D’altronde a più di un anno di distanza dal lancio rimane tutt’ora uno dei giochi più apprezzati dai possessori dello scatolone nero, un titolo che, personalmente, ho sempre ritenuto fin troppo sottovalutato dai media del settore e non. Uncharted 2 si svolge circa tre anni dopo i fatti di Eldorado. Nathan è un po’ invecchiato, ha qualche ruga in più, la solita barba incolta ed una nuova ragazza al suo fianco, l’australiana Chloe Frazer. Le fondamenta su cui viene costruita la storia è la ricerca tesoro perduto di Marco Polo, salpato dalla Cina verso l’Italia con ben 13 caravelle e tornato con una sola. Ah, se solo Spielberg si fosse rivolto ai Naughty Dog per il quarto capitolo di Indiana Jones invece che infilarci gli alieni! [grazie per lo spoiler, maledetto NdEldacar]
Le prime immagini del gioco ci mostrano una cittadina nepalese sconvolta dalla guerra civile, nonostante l’ambiente urbano i colori sono vivi e brillanti come nel primo capitolo: manifesti colorati spuntano qua e la tra le macerie e gli addobbi di chissà quale ricorrenza contrastano con le case distrutte.
Finalmente qualcuno si è reso conto che un ambiente urbano non equivale al grigiore totale della palette dei colori (Killzone 2 è un ottimo esempio), anzi i Naughty Dog hanno costruito una giungla d’asfalto tutta da esplorare: al posto di alberi e liane scaleremo pali della luce, cabine telefoniche e cornicioni, perfetti per testare tutte le nuove animazioni di cui sarà dotato il nostro alter ego. Ma aldilà di qualche nuovo motion capture, la vera grande novità di Among Thieves è l’introduzione di situazioni più orientate allo stealth. Normalmente non considero un’ottima idea inserire questo genere di meccaniche in giochi che non fanno della furtività la loro ragion d’essere (tipo MSG), di solito il risultato è una serie di movimenti goffi e ore e ore a cercare di passare alle spalle della solita guardia. Fortunatamente ci troviamo di fronte ad una eccezione, pare.