Vanquish
Adrenalina pura.
Basandosi anche solo sulla varietà che contraddistingue i quattro titoli nati dall'accordo con Platinum Games, sembra proprio che SEGA abbia fatto un gran bell'affare. Abbiamo infatti cominciato con l'affascinante MadWorld, incentrato sulla continua rincorsa al miglior punteggio attraverso sanguinosissime battaglie, siamo passati alle assuefanti meccaniche dell'RPG futuristico Infinite Space, abbiamo seguito una sinuosa strega attraverso la sua frenetica avventura in Bayonetta, ed ora con Vanquish, ci immergeremo in un adrenalinico FPS in terza persona che promette grandi, grandissime emozioni.
Il titolo mostra evidenti somiglianze con Gears of War, tanto nell'aspetto dei soldati coinvolti nel conflitto quanto nel sistema di copertura, e con lo stile di Lost Planet, ma l'esperienza si prospetta davvero straordinaria.
In Vanquish i canoni tipici di questo genere videoludico sono infatti impreziositi da un intenso sistema di combattimento corpo a corpo in slow-motion, che contribuisce a dar vita ad un interessante quanto promettente mix di azione.
La demo E3 di Vanquish si è aperta con un menù dinamico, in grado di muoversi e zoomare lungo gli interni di una stazione spaziale, la stessa stazione spaziale per cui gli Americani si ritroveranno a fronteggiare i Russi. Vi state forse chiedendo perché questa struttura spaziale sia così importante? Semplice, raccoglie energia direttamente dal sole.
Vestendo i panni di Sam Gideon, un soldato americano, l’obiettivo della demo è stato dunque quello di avanzare attraverso costanti ondate di robot (presumibilmente Russi) per circa 10 minuti.
Tutto ha avuto inizio in una base sotterranea, dove è stato possibile familiarizzare con l'equipaggiamento di Sam; la sua armatura futuristica è infatti davvero poliedrica poiché permette di trasformare il suo braccio in un mitragliatore, un fucile, un fucile a pompa e in qualsiasi altra arma da fuoco si riesca a raccogliere lungo il percorso.
Nel corso dei combattimenti il protagonista è sempre circondato da soldati esteticamente molto simili a lui, ma loro utilità, è perlopiù scenica. Il loro lavoro è infatti quello di semplici “scudi umani” atti a subire le pallottole nemiche al posto del protagonista, e nel caso in cui si voglia mantenerli sempre in vita, è sufficiente avvicinarsi a loro e curarli con una potente iniezione.
L'azione vera e propria ha però preso il via solo una volta raggiunta la superficie, una zona caratterizzata dalla presenza di un grandissimo numero di robot nemici. La loro tendenza ad esplodere ha dato vita ad un panorama a dir poco caotico, e ed il fatto che corressero sempre verso Sam poco prima di saltare in aria, ha complicato non poco la sopravvivenza del personaggio.
Di lì a poco i piccoli robot sono però passati in secondo piano e questo perché è entrato in scena un mech di dimensioni tutt'altro che contenute.
I nemici più grandi e potenti garantiscono però un beneficio non certo trascurabile: dopo la loro eliminazione è infatti possibile mettere le mani su nuove armi o su potenziamenti per quelle già in proprio possesso (mentre i nemici più piccoli, lasciano cadere solo semplici munizioni).