Dark Souls
Come sopravvivere alla morte.
Sono giorni, ormai, che vaghiamo come delle anime in pena attraverso l'oscuro mondo di Dark Souls, seguito spirituale di quel Demon's Souls che ha saputo trasformare una difficoltà crudele e proibitiva in una forma artistica apprezzata da un numero incredibilmente alto di giocatori.
In un mercato in cui la maggior parte dei titoli presenta una difficoltà ridicola anche ai livelli più elevati, gli amanti delle vere sfide hanno infatti trovato l'anno scorso nel capolavoro di From Software qualcosa di magico in cui immergersi avidamente per decine di ore di pura adrenalina.
Lo sviluppatore, ben consapevole di aver toccato le corde giuste con il suo interessante action-RPG, ha dunque deciso con Dark Souls di proseguire lungo quella strada, tirando ulteriormente la corda e flagellando gli appassionati con un livello di difficoltà sadico ma mai disonesto.
La differenza principale rispetto a Demon's Souls è che questa volta l'avventura del giocatore non inizia sempre e comunque in un'area sicura da cui, attraverso una serie di portali, si possono raggiungere le diverse ambientazioni proposte.
Questa volta From Software ha realizzato un mondo aperto e progettato splendidamente, attraverso il quale il giocatore può progredire in completa libertà guadagnando con fatica centimetro su centimetro fino al completamento del gioco.
Per sorreggere questo tipo di struttura sono stati inseriti diversi checkpoint rappresentati da piccoli fuochi da campo, che una volta raggiunti e accesi permettono di ripartire da quel punto specifico, recuperando al tempo stesso i punti ferita, gli incantesimi e ricaricando oggetti importanti come la Fiaschetta Estus, contenente l'indispensabile pozione curativa.
Grazie ai fuochi da campo, in pratica, è possibile scegliere con attenzione da dove riprendere il gioco in caso di morte prematura, dettaglio fondamentale quando si inizia a prendere dimestichezza con le strade e i percorsi offerti dal pericoloso mondo di Dark Souls.
Muovendosi con attenzione e assicurandosi di scovare e aprire le numerose scorciatoie inserite dai programmatori, infatti, dal medesimo fuoco si possono raggiungere diverse parti del complesso dedalo di ambientazioni di questo corposo action-RPG, in modo da collegare fra loro luoghi relativamente tranquilli e vere e proprie rappresentazioni dell'inferno più cupo.
Vagando senza meta attraverso i livelli di Dark Souls non si può fare altro che andare incontro a una morte brutale e spesso improvvisa, ma mai come in questo gioco ogni calcio sui denti equivale a una lezione di vita. Passo dopo passo, morte dopo morte, il giocatore progredisce costantemente, imparando dai propri errori e perfezionando il proprio approccio ai singoli combattimenti.