Driver Renegade 3D
Un altro passo falso del 3DS.
In casa Ubisoft è il momento di Driver, che dopo tanto tempo è finalmente uscito sulle varie piattaforme attualmente in circolazione. Pochi giorni fa vi abbiamo proposto la nostra recensione della versione PS3/Xbox 360 di Driver: San Francisco, che si è difeso con un rispettabilissimo 8 in pagella.
Oggi è il turno di Driver Renegade 3D, capitolo sviluppato per Nintendo 3DS che si distacca completamente dalle idee di gameplay introdotte in San Francisco. In questa versione portatile del gioco, infatti, non solo non si ha a che fare con le dinamiche legate allo Shift, ma cambiano perfino la trama, la città che ospita le folli corse del protagonista...e anche la caratterizzazione dell'agente Tanner!
L'ex poliziotto al centro delle vicende di Driver Renegade 3D, infatti, è ben diverso dall'uomo dall'incrollabile forza di volontà e dal marcato senso del dovere che abbiamo imparato a conoscere in passato. Su Nintendo 3DS Tanner è assetato di vendetta, al punto da trasformarsi nel tipico autista del sabato sera, dalle corna facili e dalla lingua avvelenata.
In Driver Renegade 3D Tanner è astioso, strafottente e privo di qualsiasi senso morale. Affrontando lo Story Mode abbiamo perso il conto delle volte in cui l'agente si è rivolto ai malviventi con cui si scambiava amorevolmente la vernice dell'auto con insulti titanici, ripetendo con una irritante regolarità le stesse linee di dialogo ancora e ancora, e ancora... fino alla nausea.
Al di là di questa "lievissima" caduta di stile sul fronte della caratterizzazione del protagonista, il gioco non convince pienamente anche sotto altri punti di vista. Il primo è quello legato allo Story Mode, composto da 20 missioni tutte fin troppo simili tra loro.
In pratica Tanner viene assoldato da un uomo politico per sistemare un gruppo di malviventi agendo al di fuori delle tradizionali procedure della polizia, ritenute troppo lente per garantire risultati accettabili. Questo si traduce in una serie di missioni dove l'ex-agente deve inseguire i sospettati, estorcere informazioni attraverso l'antica tortura della guida spericolata, distruggere alcuni elementi dello scenario o speronare decine di veicoli fino a farli esplodere, il tutto per un lasso di tempo decisamente breve.
Per completare la storia, infatti, sono sufficienti tre orette di gioco, calcolate inserendo nel totale anche le brevi (ma piacevoli) sequenze narrative interamente doppiate in Italiano. Per ogni missione portata a termine al livello di difficoltà più elevato si sbloccano vari modelli di auto da utilizzare nell'altra modalità presente nella cartuccia.
Il problema è che anche al livello di difficoltà più alto il gioco non offre una sfida degna di nota, principalmente a causa di un'intelligenza artificiale troppo basilare e di un paio di scelte di design non certo furbissime.