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FIFA 12

EA Sports vince e convince. Ma...

Giocando contro l'IA a una difficoltà sostenuta, se così vogliamo dire, è davvero difficile non rendersi conto di quanto la CPU di FIFA 12 sia scaltra e tatticamente molto più intelligente rispetto al passato, dimostrando di potersi adattare in maniera dinamica a specifiche situazioni di gioco, all'evoluzione della partita ed alle variazioni di punteggio. Soprattutto, è capace di modificare il proprio stile di gioco in base ai giocatori disponibili sul campo.

Giocando ad esempio contro il City di Mancini, ho notato con una certa soddisfazione quanto i giocatori cercassero di attaccare le fasce per sfruttare le potenzialità di Dzeko, ma la cosa ancor più sorprendente è che quando il bosniaco è stato sostituito per fare spazio a Balotelli, la squadra ha cambiato il proprio modo di giocare, prediligendo le incursioni centrali palla a terra piuttosto che i cross.

Questo è solo un banale esempio di ciò che sicuramente potrete testimoniare voi stessi non appena metterete le mani su una copia del gioco. Ad ogni modo è importante sottolineare come tali comportamenti dinamici valgano anche per gli atleti della propria squadra di turno.

L'intelligenza artificiale dei portieri si conferma molto solida anche quest'anno.
La versione PC di FIFA 12 è ora all'altezza delle controparti console. Quanti anni ci sono voluti anni per questo traguardo?

Mettendosi alla guida di una squadra provvista di terzini particolarmente dotati, si potrà contare sulle loro costanti incursioni laterali, con conseguente spostamento dei centrali difensivi e dei centrocampisti arretrati per coprirle. Allo stesso modo, avendo a disposizione dei bravi palleggiatori, tutto l'organico cercherà di mantenersi in continuo movimento per favorire la circolazione della palla.

Insomma, un grado di realismo che fino a pochi anni fa poteva essere solo immaginato e a cui molti forse non crederanno finché non avranno modo di verificarlo in prima persona.

Tutto questo si traduce chiaramente in una maggior difficoltà nel caso in cui si affronti l'IA e, al tempo stesso, nella necessità di sfruttare a proprio vantaggio le potenzialità tattiche dell'IA "amica" per avere sempre la meglio sui propri avversari di turno. Mai come oggi, dunque, il calcio targato EA Sports non sarà una questione di semplice abilità ma anche e soprattutto di valutazioni tattiche. Specialmente online.

Sul fronte del gameplay le novità più evidenti riguardano ovviamente il Precision Dribbling e il Tactical Defending, due feature che modificano profondamente l'esperienza di gioco, costringendoci a riprendere dimestichezza con le sue dinamiche.

Il nuovo sistema di dribbling, volto a permettere un controllo pressoché totale, determina una migliore gestione dei calciatori ma al tempo stesso si traduce anche in una difficoltà di smarcamento sensibilmente più alta rispetto al vecchio FIFA 11, che accentua particolarmente le naturali differenze tra i vari atleti.

In passato dribblare un avversario era un qualcosa alla portata di tutti che, complice la possibilità di eseguire repentini cambi di direzione con chiunque, non richiedeva una conoscenza approfondita delle dinamiche di più avanzate (spesso era sufficiente muovere lo stick analogico sinistro con una certa reattività per farsi beffa delle difese avversarie). Adesso invece tale "condotta" è possibile solo nel caso in cui si abbiano a propria disposizione giocatori particolarmente tecnici ed altrettanto agili, Messi e Ronaldo su tutti.

Un po' di gol spettacolari.

Atleti meno agili, anche se tecnici, o veri e propri "scarpari" come vengono simpaticamente definiti gli atleti meno dotati, non saranno infatti in grado di penetrare nelle difese avversarie con facilità, costringendoci a sfruttare le dinamiche di dribbling più avanzate o, nel peggiore dei casi, a passare la palla a qualche compagno più tecnico.

Tutto è diventato quindi più simulativo, più "reale" e ciò vuol dire che, così come nella realtà, le differenze atletiche, tecniche e fisiche, saranno ancor più marcate di quanto già non fossero in FIFA 11, esaltando così l'importanza dei veri e propri fuoriclasse.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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