FIFA 12
EA Sports vince e convince. Ma...
Tutto questo si ripercuote chiaramente su ogni più piccolo aspetto, a partire dai contrasti, ora impreziositi dalle straordinarie potenzialità dell'Impact Eengine che determinano un infinito numero di esiti per ogni contrasto fisico, per arrivare alla vera rivoluzione di quest'anno, il sopracitato Tactical Defending.
Dimenticatevi i contrasti "guidati" e il pressing a tutto campo della passata stagione, perché in FIFA 12, volenti o nolenti, sarete costretti a modificare profondamente il vostro stile di gioco in fase difensiva. Quest'anno tutto si basa sul tempismo e sul piazzamento, complicando non poco l'opera di contenimento che, specie contro vere e proprie corazzate come il Barcellona, sarete costretti a mettere in atto.
Le meccaniche di copertura sono state infatti rivoluzionate completamente, limitando al minimo gli automatismi dello scorso anno. I raddoppi, ora legati al bumper destro (a mio parere davvero scomodo e mal posizionato per questo genere di "chiamata"), portano il compagno a stringere sul portatore di palla senza però attaccarlo.
I contrasti leggeri così come le scivolate, vertono completamente sul tempismo di esecuzione, negando la possibilità di "agganciare" un avversario così come accadeva lo scorso anno, ma permettendo solo di contenerlo. Il che determina spesso la perdita della marcatura, con ovvie ripercussioni.
Difendere risulta dunque molto più difficile rispetto al passato e sebbene sia innegabile che tutto questo si traduca in un'esperienza più realistica, è altrettanto vero che a risentirne, almeno in parte, è stato il divertimento. La necessità di padroneggiare alla perfezione le meccaniche difensive per non incorrere in brucianti sconfitte potrebbe infatti tradursi in una certa frustrazione che non tutti potrebbero gradire.
In questo senso FIFA 11 appariva, almeno agli occhi del sottoscritto, molto più equilibrato e non riesco dunque a capire perché gli sviluppatori abbiano deciso di rivoluzionare in maniera così significativa un aspetto che in passato ha sempre rappresentato uno dei principali cardini dell'intera esperienza.
Al di là di questo discutibile cambiamento, vi sono comunque diverse altre migliorie degne di nota, tra cui la fisica del pallone, rivista e ottimizzata per apparire ancora più realistica rispetto allo scorso anno, determinando significativi cambiamenti anche nel sistema di passaggi, cross e soprattutto nei tiri.
Esibirsi in una circolazione di palla in stile blaugrana è infatti tutt'altro che semplice e richiedere un'assoluta padronanza delle dinamiche di passaggio e lo stesso dicesi per i cross tagliati, specie dalla trequarti, o per i tiri da fuori. L'importanza data al posizionamento del giocatore utilizzato in relazione alla posizione della palla è stata accresciuta ulteriormente, traducendosi in un maggior realismo complessivo, in un maggior numero di variabili di gioco e anche in un discreto aumento di difficoltà. Il rischio di cogliere controtempo un compagno su un filtrante o su un cross è infatti aumentato, così come quello di spedire la palla in tribuna con un tiro da fuori.
Sul fronte delle modalità, FIFA 12 non introduce alcuna vera rivoluzione, andando a perfezionare quelle che ormai sono quelle storiche del brand. Oltre ai classici tornei personalizzabili e ai campionati, all'immancabile Ultimate Team (ora compreso all'interno del gioco e dunque giocabile sin dal day one), il titolo si avvale infatti di una modalità carriera rivista e ottimizzata, che strizza l'occhio a celebri manageriali quali, ad esempio, Football Manager.