Guardian Heroes - recensione
Questo sì che è un signor remake!
Diversi anni fa, su SEGA Saturn, uscì uno splendido titolo Treasure chiamato Guardian Heroes, successivamente trasformatosi, nella sua versione Pal, in un pezzo piuttosto ricercato dai collezionisti di videogiochi.
Al di là dell'effettivo valore economico, tuttavia, Guardian Heroes era apprezzato dagli appassionati anche per le sue indiscutibili qualità, in particolar modo dal punto di vista dello stile e del gameplay.
Dopo tanti anni, nel pieno dell'era dei remake HD, Guardian Heroes torna in versione scaricabile su Xbox LIVE, in una versione riveduta e corretta che ogni amante dei bei giochi d'azione dovrebbe prendere seriamente in considerazione.
Ma cos'è esattamente questa perla made in Treasure? In sostanza è un sapiente mix tra un picchiaduro a scorrimento, un GDR, un anime e un gioco di combattimenti in stile Super Smash Bros., il tutto condito dal sempre apprezzabile stile dell'indimenticabile team nipponico.
A differenza di alcuni dei porting HD degli ultimi tempi (vedi quelli di Resident Evil gentilmente offerti da Capcom), quella di Guardian Heroes non solo è una conversione coi fiocchi, ma i programmatori hanno lavorato sodo per perfezionare e attualizzare un gameplay ormai appesantito dal trascorrere del tempo.
Acquistando questo titolo per appena 800 Microsoft point (davvero pochi, considerando la quantità e la qualità del contenuto del download), in sostanza si porta a casa, seppur solo virtualmente, la versione originale per Saturn (con la grafica, i controlli e il gameplay originali) e quella opportunamente attualizzata.
Cosa è cambiato rispetto al gameplay originale? Prima di tutto l'intera esperienza è stata riadattata al formato 16:9, offrendo quindi un'area di gioco più vasta e un maggiore spazio di manovra durante i combattimenti.
La grafica è stata ritoccata per non sfigurare sui televisori attuali, mostrando un look a metà fra l'acquerello e i pastelli colorati. Sebbene il nuovo stile non renda giustizia a tutti i personaggi (alcuni diventano troppo confusi, perdendo parte della propria caratterizzazione originale), l'impatto generale è estremamente gradevole.
Le modifiche più importanti, tuttavia, sono state fatte sul gameplay vero e proprio. Il sistema di controllo è stato ritoccato e avvicinato alle soluzioni introdotte dagli action più moderni, con un tasto extra per gli attacchi potenti e una miglior gestione delle abilità e degli incantesimi di ogni personaggio.
Il passaggio da un piano all'altro (riprendendo le vecchie meccaniche introdotte da Fatal Fury) è ora legato a due tasti dorsali e le collisioni tra i personaggi (in passato capaci di creare diversi problemi intralciando i movimenti dei protagonisti) sono state adattate a nuove regole di game design.