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Il futuro di Kinect secondo Rare

Scott Henson ci parla delle prossime strategie.

Eurogamer Vi siete stufati di sentire sempre la solita domanda su quando Rare farà nuovamente un gioco hardcore?
Scott Henson

Non ci crederete ma non ne siamo ancora stufi. Rare è una compagnia dal grandissimo passato e ci fa piacere che la gente se lo ricordi a distanza di così tanti anni. Io stesso sono cresciuto con i giochi Rare e se non occupassi questa posizione sarei forse il primo a fare questa domanda.

E' interessante quando ci chiedono se abbiamo intenzione di realizzare quel tipo di gioco o di riportare in vita una vecchia serie. La verità è che noi non abbiamo alcuna intenzione di dimenticare il nostro passato, ma attualmente siamo più proiettati verso il futuro.

Molti giocatori giovani ci hanno conosciuti solo recentemente e pensano che quello che abbiamo fatto con Kinect sia quasi una magia. Non riescono a credere di controllare un avatar sullo schermo muovendosi davanti ad una telecamera o di praticare sport senza andare in palestra e senza utilizzare alcun attrezzo.

Tutti noi abbiamo praticato almeno una volta uno sport, magari anche solo a livello scolastico, e per molti questa è diventata una passione. Per questo siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto con Kinect Sports e di quello che vedrete in KS: Season Two.

Eurogamer Kinect Sports è il vostro focus principale in questo momento, come avete precisato più di una volta, ma avete preso questa decisione perché lo sport in genere e qualcosa di accessibile ad un pubblico più vasto?
Scott Henson

Esattamente, si tratta della categoria d'intrattenimento (virtuale e non) più accessibile di sempre. Se pensate a quanta gente lo pratica vi accorgerete che non c'è qualcosa di più diffuso in tutto il mondo. Il solo calcio conta due miliardi di praticanti e appassionati e se non è una buona base di partenza questa...

Kinect Sports: Season Two ha un sistema di riconoscimento dei movimenti avanzatissimo.
Eurogamer Quanto pensate sia un problema, per voi e per gli utenti, lo spazio necessario per utilizzare al meglio il Kinect?
Scott Henson

Riuscire a risolvere questo "problema" è stata una delle nostre priorità fin dall'inizio e alla fine ci siamo convinti che il problema è più secondario di quello che pensavamo. Il successo ottenuto da Kinect ha dimostrato che i giocatori hanno trovato numerose soluzioni e che alla fine è la qualità del software a fare la differenza.

Con il tempo raffineremo ulteriormente le nostre tecniche di sviluppo e il problema assumerà una connotazione sempre meno importante, a mio modo di vedere.

Eurogamer Ma ritieni sia possibile ridurre lo "spazio vitale" di Kinect tramite aggiornamenti software?
Scott Henson

Lo spazio necessario dipende dall'attività che si deve svolgere di fronte al Kinect. Pensate ancora una volta alle freccette, non hanno bisogno di così tanto spazio per essere giocate al meglio. Il tennis, al contrario, ne avrebbe bisogno, ma in questi casi lo spazio necessario è qualcosa che serve appositamente per far immedesimare maggiormente il giocatore.

Eurogamer La questione messa in questo modo fa sembrare che lo spazio necessario sia una caratteristica peculiare e non un limite.
Scott Henson

Esatto, è proprio così. Giocare a tennis con il braccio attaccato al corpo non è divertente, ma ovviamente stiamo cercando anche di venire incontro a chi tutto questo spazio non lo ha a disposizione. Abbiamo infatti inserito il ping-pong, che può essere giocato senza grandi movimenti ed è comunque estremamente divertente e appagante.