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RAGE

Siamo volati a Londra per provarlo!

Probabile, visto che sia su PS3 sia su Xbox360 la definizione delle texture, alias, framerate e il livello di dettaglio più in generale, sono inferiori alla versione PC. In sede di recensione (e di immancabile Digital Foundry) di RAGE, andremo sicuramente più a fondo su tali questioni.

È infatti passando al gameplay vero e proprio che si notano i maggiori stacchi con la tradizione passata di Id Software: quasi tutta l’avventura si svolge in un deserto decisamente inospitale, in cui le necessità della sopravvivenza sono all’ordine del giorno e la legge che vale è solo quella del più forte.

L’impianto di RAGE parte quindi da questo presupposto: un’area principale liberamente esplorabile a bordo di veicoli che sembrano usciti da “Interceptor” e una serie di livelli separati da caricamenti più o meno consistenti, in cui portare a termine le missioni che ci vengono assegnate. Il feeling dato dall’esplorazione e dal contesto in cui ci troviamo, è inutile negarlo, è quello di Borderlands e molti non faranno fatica a trovare parecchie somiglianze nella struttura tra i due titoli.

I branchi di mutanti non sono da sottovalutare mai anche se non dispongono di armi dalla distanza: due balzi e diventate il piatto di portata del menu della sera.

Oltre agli scorrazzamenti vari da corriere, messaggero e sicario che vari personaggi di contorno ci possono affidare in cambio di denaro e altri generi di consumo, sono le missioni (quest?) della storia principale a rappresentare la ciccia di un gioco che, a differenza del suo concorrente, non pretende di intrattenervi oltre il tempo necessario a portare a termine tutti i compiti che ci vengono assegnati. Proprio in questo senso esce alla grande la natura di sparatutto targato id Software: tra pochi nemici (ma tosti) da stendere, munizioni da amministrare e tante armi da usare a seconda della situazione, le prime quattro ore di gioco a livello di difficoltà hard sono state sudate ma molto appaganti.

Oltre ai bestioni ritardati e male armati che trovate all’inizio, più avanti avrete presto a che fare con tutta una serie di truppe d’assalto sempre più organizzate che, in più un’occasione, mi hanno fatto pensare alle migliori situazioni di Half-Life 2.

Niente più mostri che puntano dritti su di voi (magari, comparsi da una nicchia alle vostre spalle in cui stavano sonnecchiando da secoli) ma scudi balistici, coppie che si muovono in copertura e, negli scontri all’aperto, armi pesanti e veicoli dotati di ogni genere di diavoleria come rostri e ruote chiodate: pane per i denti di chi vuole una sfida e non il solito sparatutto in stile attrazione dei Pirati di Gardaland.

Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
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Rage

PS3, Xbox 360, PC, Mac

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