RAGE
Il futuro apocalittico secondo id Software.
La storia che fa da premessa all'attesissimo ritorno id Software renderebbe estremamente felice Roland Emmerich, regista che adora alla follia i film catastrofici avendo girato (con alterni risultati) blockbuster come Independence Day, Godzilla, L'Alba del Giorno Dopo e 2012.
Il gigantesco asteroide Apophis si schianta sulla Terra dopo aver danzato tra gli anelli di Saturno ed essere rimbalzato sulla Luna, come farebbe un sasso tirato a pelo d'acqua. La catastrofe è paragonabile all'esplosione di centinaia di testate atomiche e stermina quasi completamente la razza umana, fatta eccezione per una pochi "esemplari" che vengono addormentati tramite un particolare sistema di criogenizzazione.
Il progetto Eden è volto a preservare conoscenza, campioni genetici e altri elementi essenziali per la vita umana, ma il non perfetto collaudo della tecnologia dei Nanotriti fa sì che quasi tutte le celle di conservazione subiscano danni nel corso dei decenni. Tutte vengono distrutte, tranne una... ovviamente, quella che contiene me.
Mi risveglio e la luce mi acceca. L'aria è pulita, non sembra esserci traccia di ceneri nucleari e radiazioni, ma il mondo che ricordavo è quasi totalmente devastato. Un paio di proiettili sibilano a due centimetri da me e mi fanno capire subito di non essere gradito agli abitanti del pianeta.
Il mio risveglio non è più un segreto e la mia presenza non è passata inosservata, ma fortunatamente c'è ancora qualche barlume di civiltà, qualcuno disposto a salvarmi la vita. Quel qualcuno si chiama Dan Hagar ed è il capo di un piccolo insediamento a pochi chilometri dal punto in cui mi trovo.
Dopo un breve viaggio in macchina, o meglio, in una dune-buggy messa insieme rottami e pezzi di vecchi motori, arriviamo. Il mio salvatore mi mette a conoscenza della situazione: un governo tanto invisibile quanto spietato domina quel poco di sfruttabile che è rimasto nel pianeta, una corporazione che controlla tutto e tutti, e non certo con il guanto di velluto. Il desertico paesaggio a cui ci si abitua fin da subito è diviso in territori, alcuni gestiti da esseri umani raziocinanti e civilizzati, altri da mutanti, altri ancora da bande di briganti senza scrupoli e mercenari.
Nel bel mezzo di tutto questo ci sono io e il fatto di essere l'ultimo componente della vecchia civiltà fa pendere sulla mia testa una taglia che fa gola a molti. Chissà perché, nonostante questo, il primo essere umano che incontro si fida di me e decide di affidarmi un po' di incarichi senza spiegarmene il perché. Roba semplice, giusto per sgranchirmi un po' le giunture arrugginite dal troppo sonno.
Una breve scorribanda in un insediamento di reietti, qualche riparazione fatta al volo, ed ecco che mi sono già conquistato la fiducia di alcuni abitanti del villaggio. Iniziano a darmi confidenza e soprattutto una prima arma. Altre missioni, tutte piuttosto semplici e si viene anche in possesso del primo mezzo, una specie di Quad scattante e velocissimo. Il controllo inizialmente è un po' nervoso, ma una volta presa confidenza con il freno a mano estremamente reattivo e la frenata quasi istantanea (neanche avesse i retrorazzi), si va che è un piacere.
Le prime ore di RAGE scorrono via come se ci si trovasse di fronte ad un Borderlands iper-pompato. L'ambientazione è quasi identica e lo svolgersi delle missioni anche... mancano giusto i robottini Claptrap. Non mancano invece alcuni personaggi canonici di questo tipo di giochi: il negoziante logorroico pronto a venderci qualsiasi tipo di oggetto, munizione e potenziamento; lo sceriffo in stile Texas Ranger dalla parlantina sciolta e la pistola facile, e così via.