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Resident Evil: Operation Raccoon City - anteprima

Storie da Raccoon City.

Dovete dimenticarvi di Raccoon City, il che è piuttosto difficile se consideriamo che il nuovo capitolo di Resident Evil di cui ci accingiamo a parlarvi si svolge tra il secondo e il terzo episodio della lunga saga di Capcom.

Stavolta vestiremo infatti i panni dei cattivi e faremo parte del team USS Black Ops della Umbrella Corporation, inviato a Raccoon City per distruggere ogni prova delle attività illegali della compagnia. Con "ogni prova" intendiamo anche chi vorrà far venire a galla la verità.

È importante cancellare la storia del franchise dalle vostre menti, però, anche perché questo non è il Resident Evil che abbiamo imparato a conoscere. Si tratta infatti di uno strano ibrido, uno sparatutto in terza persona basato sulla copertura che vede il giocatore sparare, calciare e dare pugni nel mezzo di orde di zombie e forze nemiche, come parte di un team di quattro componenti.

Gli ambienti sono scuri e ricchi d'atmosfera, sebbene il motore grafico non faccia gridare al miracolo.

Il gioco è veloce ed è stato pensato per esserlo. Strano a dirsi ma si procede sempre lentamente per le location, a meno che non si tenga premuto lo stick sinistro: in tal caso, sembrerà di volare lungo dei corridoi invisibili, la telecamera inizierà a muoversi selvaggiamente e l'ambientazione si sfocherà lungo i bordi della schermata. Se è vero che i recenti Resident Evil hanno fatto qualche passo lontano dal ritmo tradizionalmente cauto della serie, Operation Raccoon City passa decisamente alla marcia più alta. Questo è un action a tutti gli effetti.

Finché si corre da un'area all'altra, mirando agli obiettivi ad altezza uomo, sparando alla cieca dalle coperture o spuntando fuori giusto il tempo di mirare al cervello di un nemico, tutto sembra essere allegramente frenetico. Il personaggio scatta dentro e fuori dalla copertura automaticamente e il processo è fluido e intuitivo. Anche le armi hanno un peso ben proporzionato alle loro controparti reali, con le raffiche dei mitra che fanno vibrare in maniera soddisfacente il pad.

Lo shotgun merita un paragrafo a parte. È una goduria sparare con un suono onnipotente e lanciare sangue e budella da dove, un tempo, c'era il torso del nemico. Fucile a pompa o meno, comunque, Operation Raccoon City fa festa in fiumi di violenza: il sangue scorre liberamente coprendo distanze considerevoli da ogni nuovo foro creato dai nostri proiettili. Fate saltare il braccio di un vostro nemico e lui continuerà ad agitarsi, tentando ancora di colpirvi con un fiume di sangue che sgorga dalle sue ferite.

Questo non è uno spargimento di sangue da survival-horror, è violenza ridicola e sopra le righe, e il cambio di passo è indicativo della direzione presa dal gioco.

Un filmato di gameplay per Raccoon City.

Mentre il vostro team sarà costituito sempre e solo da quattro membri, saranno disponibili sei classi tra cui scegliere. Vector è lo specialista della ricognizione, equipaggiato con abilità di occultamento. Lupo appartiene alla classe d'assalto, essenzialmente forte nell'uso delle armi. Four Eyes è lo scienziato del gruppo, capace di programmare armi bio-organiche. Spectre è l'assassino silenzioso, Bertha è il medico e Beltway è l'uomo delle demolizioni.

Ciascuna classe ha le sue abilità specifiche, che possono essere sbloccate e aggiornate con l'avanzare della campagna , al pari delle armi,. Selezionare la miglior combinazione tra classi ed equipaggiamento iniziale sarà probabilmente la chiave per ottenere il massimo da Operation Raccoon City. Non è chiaro quanto peso avrà scegliere questo o quel componente per il proprio team, ma Capcom promette che soltanto piccoli elementi della storia varieranno in base a tale decisione.