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Street Fighter III: Third Strike Online Edition

Il ritorno del re.

Alla fine degli anni '90, nel momento più alto della crisi del mercato dei picchiaduro, Capcom fece uscire la terza (ed ultima) edizione di Street Fighter III, picchiaduro sviluppato per CPS3 e caratterizzato da una qualità tecnica assolutamente eccezionale.

Fin dalla sua prima apparizione in sala giochi, Street Fighter III: Third Strike fece immediatamente capire agli appassionati che Capcom aveva centrato il bersaglio e che i due capitoli precedenti erano davvero serviti per raggiungere la perfezione.

Certo, alcuni elementi interessanti delle prime due versioni di Street Fighter III erano stati sacrificati, ma in cambio i giocatori avevano ottenuto un gioco fluido e dal gameplay roccioso. L'unico problema, piuttosto importante, a dire il vero, era l'elevatissimo tasso tecnico richiesto per giocare ad alti livelli, elemento che costrinse molte persone ad allontanarsi dal titolo in favore di altre produzioni.

Dopo il Third Strike, per i picchiaduro iniziò un'inesorabile parabola discendente dettata da un mercato ormai saturo di titoli troppo simili tra loro, che costrinse gli appassionati a legarsi a pochi giochi da studiare come l'Ave Maria, con cui organizzare tornei e intense sfide multiplayer con gli amici.

Street Fighter III: Third Strike fu il primo titolo a introdurre le mosse EX, eseguibili premendo due tasti dopo il movimento dello stick.

La lunga dieta a base dei soliti piatti si è interrotta con l'arrivo di Street Fighter IV, che di fatto ha riportato in vita un genere da tempo abbandonato nel dimenticatoio, riaprendo un mercato dalle ricche possibilità.

Se siete appassionati dei giochi di combattimento e avete provato le varie incarnazioni di Street Fighter IV, tuttavia, vi sarete resi conto di quanto i nuovi titoli Capcom siano semplificati rispetto al Third Strike, dettaglio confermato dalla stessa casa di Osaka, evidentemente desiderosa di aprire il mercato al maggior numero possibile di utenti.

A rendere il Third Strike così complesso rispetto ai più recenti capitoli della serie, infatti, erano la precisione richiesta nell'inserimento dei comandi e, soprattutto, la presenza di un sistema profondo come quello del parry, capace da solo di segnare un confine ben delineato fra i professionisti e i giocatori della domenica.

La barra delle super, in questo gioco, può essere caricata semplicemente eseguendo gli attacchi normali, anche a vuoto.

Il parry, in sostanza, è un sistema di difesa che permette di eseguire parate rapide capaci di creare, in caso di successo, ghiotte aperture da sfruttare per un brutale contrattacco. A differenza della parata tradizionale, inoltre, il parry permette di non subire danni nemmeno quando si affrontano gli attacchi speciali o le super più devastanti.

Questo, in pratica, permetteva ai giocatori estremamente tecnici e reattivi di ridurre drasticamente il chip damage (quello subito parando le tecniche speciali, per l'appunto) o, nei casi più estremi, di annullare completamente il gioco dell'avversario vanificando ogni sua strategia di attacco o di contrattacco.

Sicuramente molti di voi avranno visto almeno una volta il leggendario video di Daigo, dove l'ex campione mondiale di Street Fighter eseguiva i parry sull'intera super di Chun Li (tirata proprio puntando alla vittoria per chip damage), assicurandosi al tempo stesso di preparare un contrattacco adeguato con cui vincere l'incontro.

Ecco! Quello è un chiaro esempio di ciò che la pratica può permettere di fare con Street Fighter III: Third Strike. Molta pratica. Con l'Online Edition di questo titolo leggendario Capcom ha voluto offrire ai moltissimi fan del gioco originale la possibilità di rivivere vecchie emozioni mai sopite (principalmente grazie al servizio GGPO su PC) in una versione opportunamente tirata a lucido e arricchita da una vasta gamma di interessanti extra.

Il trailer di Street Fighter III: 3rd Strike Online Edition.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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