The Book of Unwritten Tales
Le avventure grafiche battono un colpo...
C'era una volta. Sì, c'era una volta un tempo in cui le avventure grafiche erano il genere sovrano per ogni giocatore che volesse ottenere il rispetto della comunità e i videogame non erano demoni succhia vita per giovani adolescenti troppo golosi di Nutella.
Un tempo magico, capace di allargare i confini della fantasia per immergerci in avventure senza fine, dove improbabili pirati sconfiggevano fantasmi utilizzando della birra o dove essere "sfigati" era la chiave per un mondo fatto di donne disinibite e lascive. Avete la lacrimuccia? Beh, asciugatela perché forse qualcosa di buono si sta affacciando sui nostri monitor.
È infatti partendo da queste epoche storiche che i ragazzi di King Art Games hanno deciso di cimentarsi nella creazione di The Book of Unwritten Tales, un'avventura a sfondo fantasy che fa dell'ironia e della capacità di prendere in giro i cliché del genere le proprie ragion d'essere.
Il titolo del gioco invero ha rischiato di essere alquanto profetico, visto che a causa di problemi legati ai diritti di distribuzione l'opera dei ragazzi tedeschi, peraltro ampiamente elogiata in patria, è rimasta bloccata per due anni sul suolo teutonico, senza possibilità di varcarne i confini.
Tralasciando i perché e i per come della vicenda, King Art Games certa dei propri mezzi ha però deciso di rimboccarsi le maniche al fine di distribuire il gioco nel resto del mondo, ed eccoci quindi arrivare al motivo del nostro hands-on, con la prima versione localizzata in Inglese giunta fresca fresca nelle nostre mani.
La storia che fa da motore alle vicende è alquanto semplice: due fazioni che si scontrano da tempo immemorabile, il solito artefatto capace di cambiare gli equilibri in campo e dei protagonisti improbabili a cui è richiesto di prendere in mano il destino del mondo. Qualcuno ha detto Il Signore Degli Anelli?
Beh, per non anticiparvi troppo la trama, vi diciamo solamente che l'opera di Tolkien rientra all'interno dell'atmosfera parodistica che aleggia per tutta la durata dell'avventura, e non di rado troverete camei e richiami alla stessa.
Come detto sarete voi a guidare il protagonista, o meglio i protagonisti della storia, in quanto dovrete via via girare fra tre personaggi principali, uno gnomo di nome Wilbur, una principessa elfa chiamata Ivo e un simpatico pirata di nome Nate.
Tutti e tre, fin dalle prime battute, risultano inoltre caratterizzati da un proprio modo di vedere il mondo che si rispecchia sia nel linguaggio che nelle movenze, cosa che contribuisce da un lato a ben disporre l'avventuriero di turno, dall'altro a rendere maggiormente coinvolgente lo svolgersi delle vicende.
Terminata quindi la prima fase in cui veniamo a conoscenza dei nostri alter ego digitali e dei motivi che li porteranno a mettersi in gioco per salvare il mondo, la storia entra nel vivo con i nostri che si troveranno impegnati a confrontarsi con personaggi "particolari", quale ad esempio l'unico nano non andato al fronte o un improbabile gremlin non troppo propenso al sacrificio personale.