Resistance 3 beta
Violenza aliena analizzata a vostro uso e consumo.
Sappiamo che tutti voi, da bravi lettori del Digital Foundry, vi aspettate sempre il meglio, e anche questa settimana abbiamo trovato pane per i vostri denti. Magari Resistance 3 non sarà un giocone di grido come i pezzi grossi in arrivo per la fine dell’anno, tuttavia gli spunti d’interesse non mancheranno sicuramente per Resistance 3, un titolo che dal punto di vista tecnico potrà dire la sua nell’evoluzione dei motori grafici dell’attuale generazione di console.
Gli appassionati di questa serie sanno bene di cosa stiamo parlando. Da sempre Insomniac ha una certa reputazione per la capacità di realizzare armi dal design vario e ultradistruttivo perfettamente adatte all’ambientazione fantascientifica, dal fucile di precisione alla .44 Magnum con proiettili esplosivi fino alla ridicola potenza di fuoco di un’arma capace di attivare scudi e sparare attraverso le pareti. Nessuno di questi gingilli potrebbe esistere in Battlefield o Call of Duty ma in una terra invasa dagli alieni sicuramente sì, per adattarsi in maniera eccezionale allo spirito di un gioco che fa dell’ultraviolenza fracassona la sua ragion d’essere.
Se la balistica delle armi è alla base del divertimento offerto, le considerazioni che si possono fare sui miglioramenti relativi al motore grafico rispetto a Resistance 2 sono molte: la più importante riguarda una tecnica maggiormente al servizio della giocabilità che non dell’estetica.
Le caratteristiche del motore grafico puntano, infatti, a ricreare infatti quel genere di distruttibilità che il Frostbite Engine di Battlefield 3 metterà sul piatto per battere la concorrenza di Call of Duty. La stessa cosa stanno infatti cercando di fare gli Insomniac: sfruttare caratteristiche uniche del loro motore per migliorare in modo consistente il gameplay, portando su schermo una dose di danni collaterali talmente elevata da non avere precedenti in nessun altro engine grafico.
Sotto questo punto di vista, il lavoro svolto è sicuramente eccellente: la sensazione di carneficina che si scatena quando s’iniziano a utilizzare le armi pesanti con pezzi di scenario, arti e teste mozzate che volano in giro per lo schermo, non ha molti concorrenti sul mercato attuale. La combinazione tra fisica degli oggetti (o parti di essi quando li blastate a fucilate) è veramente di primo piano, al punto che la demo per PS3 su cui siamo riusciti a mettere le mani ci ha lasciato in più di un’occasione l’impressione di essere alle prese con un PC superpompato. Per non parlare della quantità di oggetti in movimento in seguito a esplosioni di grande potenza, semplicemente fenomenale soprattutto tenendo conto del fatto che non ci sono incertezze di alcun genere nel framerate.
La qualità delle texture e la complessità poligonale di scenari e ambientazioni è notevole: dalle immagini che abbiamo preparato in concomitanza con i filmati, si può dire di trovarsi di fronte a un ibrido tra Killzone 3 e Metro 2033. Anche le animazioni sono di buon livello, mentre su un gradino più in alto si trova il sistema d’illuminazione con un sacco sorgenti che entrano in gioco nel momento in cui viene visualizzato un ambiente illuminato dinamicamente. L’occlusione ambientale è ben implementata aggiungendo una profondità nettamente superiore alle ambientazioni aiutata dagli effetti post process come nebbia o fumo.
Ovviamente l’aumento della qualità estetica è andato leggermente a discapito della performance: la risoluzione nativa del gioco è scesa infatti dalla 1280x704 di Resistance 2 a una più modesta 960x704, un calo del 25% che non abbiamo apprezzato particolarmente.