White Knight Chronicles II
Due giochi al prezzo di uno.
Sebbene il primo White Knight Chronicles non possa essere di certo definito un capolavoro, alcuni di voi ricorderanno senz'altro quanto il suo concept, a metà fra un classico RPG ed un MMO, fosse interessante.
I difetti del prodotto erano purtroppo evidenti, ed in questo senso le discutibili scelte di distribuzione che lo fecero debuttare sul mercato occidentale con due anni di ritardo non contribuirono a nasconderli. Al tempo stesso lo erano anche le sue innegabili potenzialità, che forse avrebbero potuto dar vita ad un sequel in grado di soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più esigente e severo.
Ora che il suddetto sequel è nelle mie mani, pronto ad arrivare sugli scaffali dei negozi tra pochi giorni, non resta dunque che rispondere ad una sola, semplice domanda: i ragazzi di Level 5 sono davvero riusciti a migliorarsi o White Knight Chronicles II è solo l'ennesimo, discutibile sequel di un franchise destinato ad essere ricordato più per il suo potenziale inespresso che per le sue effettive qualità?
La prima cosa che salta agli occhi una volta inserito il disco nella console è senz'altro l'incredibile mole di contenuti messa a disposizione dagli sviluppatori; come molti di voi già sapranno, White Knight Chronicles II non nasconde infatti solo una nuova avventura ma, al contrario, presenta anche il primo capitolo della serie nella sua interezza. Eh sì, avete capito bene, due giochi al prezzo di uno, riproposti insieme per esaltare una narrazione che risulta il vero cardine dell'esperienza.
Gli eventi di WKC hanno infatti inizio poco dopo la fine della prima avventura. Il malvagio Grazel, ormai in pieno possesso del potere del Re Sole, ha dichiarato guerra al mondo intero dopo essersi autoproclamato imperatore del nuovo regno di Yshrenia, e Leonard, ancora in compagnia dei suoi vecchi amici, si trova a dover combattere per proteggere non solo il Regno Di Balandor, l'Arciducato di Faria e la Città Libera di Greede, ma anche il resto del pianeta da quella che appare purtroppo una minaccia inarrestabile.
Così come la storia del primo WKC, anche questo sequel propone una trama in perfetto stile nipponico che spicca più per i suoi cliché che per la profondità narrativa, ma ciò non toglie che qualsiasi appassionato della categoria andrà senz'altro incontro a un'esperienza tutto sommato godibile per le oltre 30 ore di gioco proposte.
Scegliendo di iniziare una nuova partita, si è messi subito di fronte ad una scelta: iniziare con WKC 1, prendendo dunque il controllo di un personaggio di livello 1, o partire direttamente dal secondo capitolo, vestendo i panni di un personaggio di livello 35.
Si tratta senz'altro di un'ottima notizia per chiunque si fosse perso il debutto della serie su PS3 che testimonia, tra le altre cose, quanto la storia di questo sequel sia legata indissolubilmente a quella del suo predecessore... Ciò però al tempo stesso rende impossibile non chiedersi se gli sviluppatori abbiano deciso di riproporre la loro "opera prima" per omaggiarci o per nascondere ai nostri occhi le eventuali mancanze di questo sequel.