Wii Music
Ovvero com'è imprevedibile la vita.
Ma andiamo ad analizzare quella che è in pratica la struttura vera e propria del gioco. I 60 strumenti di Wii Music sono suddivisi secondo 4 tipologie di sistemi di controllo base: lo stile chitarra, lo stile tromba, lo stile violino e lo stile percussioni. Lo stile chitarra vi vedrà impugnare il Nunchuck come se fosse il manico, muovendo il Wiimote in alto e in basso mimando una pennata come nella più classica delle air guitar. I tasti A, B, C e Z, l'analogico del nunchuck ed il d-pad serviranno da modificatori vari ed eventuali, che vi permetteranno di aggiungere effetti quali arpeggi e tremoli vari. Lo stile tromba vi richiederà di premere i tasti 1 e 2, modificando il suono tramite A o B e alzando e abbassando il telecomando (mimando un po' certe movenze vagamente caricaturali dei jazzisti di una volta...). Lo stile violino imporrà di tenere fermo il Nunchuck come se fosse il manico, muovendo più o meno a scatti il telecomando come se fosse l'archetto, con ovviamente i soliti accorgimenti per intervenire sul timbro delle note. Lo stile percussioni sarà invece basato, neanche a dirlo, sull'idea di battere su un tamburo virtuale con Wiimote e Nunchuck.
Queste all'incirca le direttive base, anche se a ben vedere spesso ciascuno strumento nasconderà svariate sfaccettature e trucchi tutti da scoprire con la pratica e l'improvvisazione più viscerale. Il feeling ovviamente NON è e non può essere quello di Rock Band o Guitar Hero, titoli capaci di coinvolgere e far trasparire alla grande certe sensazioni puramente "da palcoscenico", ma il risultato è comunque apprezzabilissimo: sarà anche per la cornice naif data dall'art direction colorata e rilassante, tutta Mii e toni pastello, ma l'esperienza complessivamente funziona e risulta pure molto coerente. Senza prescindere com'è sacrosanto che sia dal divertimento nudo e crudo, assicurato dal mood particolare del gioco capace di stamparvi quel sorriso ebete sulla faccia.
Perché in effetti dedicare tempo e risorse mentali al riarrangiamento di una canzone, vedendo il motivo che progressivamente passa dall'esecuzione perfetta ma impersonale della CPU alla vostra reintrepretazione del brano, è un'operazione indubbiamente piacevole e gratificante come poche (ammesso che sia nel vostro DNA un'idea simile, conditio sine qua non davvero imprescindibile nell'approciarsi al titolo N...). Senza poi contare la soddisfazione di dedicarsi a dettagli marginali ma tutt'altro che insignificanti quali la scelta del luogo dove registrare la performance o la creazione della copertina del CD, capaci di fare la differenza quando, una volta terminata l'opera, assisterete al video definitivo (per poi magari spedirlo tramite Nintendo Wi-Fi Connection ad un amico...).
Se sulla carta l'impostazione funziona a meraviglia, non è purtroppo però tutto oro quel che luccica: la registrazione delle varie parti può farsi infatti occasionalmente ostica a causa di alcune imprecisioni del Wiimote e del Nunchuck, tutt'altro che impeccabili nel rilevamento degli input. E data la mancanza di qualsiasi forma di microediting delle partiture, quando deciderete di suonare sarà una performance live a tutti gli effetti, errori inclusi. Certo sarà fastidioso dover ripetere un'esecuzione (magari particolarmente complessa) soltanto perché nelle battute finali il Telecomando Wii ha deciso di interpretare un dato movimento in maniera errata, ma tant'è.
Inattaccabile dal punto di vista della longevità (vista la profondità delle opzioni e la varietà delle scelte ad ogni livello, grazie alle quali il titolo può risultare virtualmente infinito...), non certo pretenzioso eppure funzionale in termini meramente visivi, uno dei talloni d'Achille di Wii Music è paradossalmente rappresentato dal comparto audio vero e proprio. Se da un lato la scelta dei midi risulta ovviamente terribilmente limitante dal punto di vista qualitativo, dall'altro si è trattata di fatto dell'unica via percorribile dagli sviluppatori: per come è strutturato il gioco, in virtù della libertà assoluta che viene lasciata all'utente, si sono resi necessari letteralmente migliaia di sample per ogni singolo brano. E dunque tenendo conto delle limitazioni dettate dalla capacità del supporto, dalla RAM e dalle specifiche tecniche del Wii, i midi si sono rivelati il compromesso inevitabile da digerire per poter anche soltanto concepire il progetto. Resta ad ogni modo indubbio il fatto che si sarebbero potuti comunque campionare dei suoni migliori, con alcuni strumenti che risultano purtroppo impastati e poco distinguibili fra loro.
Alla fine, Wii Music è e rimane un prodotto atipico, destinato inevitabilmente a far discutere. Probabilmente verrà rivalutato da molti con il tempo e con il passaparola, elementi forse capaci di rimediare ai catastrofici danni fatti da Nintendo col suo marketing dissennato, tutto incentrato sull'idea di rendere (inutilmente) appetibile alle masse qualcosa che di fatto così tanto universale non è. Non badate alle vostre convinzioni, e date fiducia ad un prodotto in realtà hardcore come pochi (anche se non nel senso più tradizionalmente videoludico del termine) se l'idea di sperimentare e giocare con la musica fa al caso vostro: con un po' di pazienza e la giusta applicazione scalfirete la superficie apparentemente sciocca del software e vi si parerà davanti un entusiasmante universo di possibilità. Perchè al di là di tutti i discorsi sulle politiche della grande N, il merito davvero straordinario di Wii Music è uno solo: si tratta di uno dei pochi videogame che vi permettono di esprimere voi stessi, stuzzicando le vostre velleità artistiche al fine di creare attivamente invece di ripetere passivamente. E scusate se è poco.
Un ringraziamento particolare ad "un totoro" per la lungimiranza e per la consulenza tecnica nella stesura dell'articolo. Ci avevi decisamente preso G.