WRC
Derapate (orgogliosamente) made in Italy.
In principio, nell'ormai lontano 1995, fu Screamer: un piccolo grande cult PC dal solidissimo gameplay goderecciamente arcade e dall'appeal istantaneo, capace di far salire alla ribalta una software house milanese di nome Graffiti. Da allora molte cose sono cambiate (a cominciare dal nome del gruppo, oggi Milestone), anche se la mission rimane irrimediabilmente la stessa: dare vita a racing games “con il cuore”, prodotti con un'anima e permeati da una genuina e palpabilissima passione per i motori. So che a leggerlo sembra un po' uno dei deliri svarionati di Lapo Elkann, eppure credetemi, è così.
Dopo anni e anni di simulatori a due ruote, facendosi le ossa con le automobili di SCAR, Evolution GT e Superstars V8 Racing, è comunque arrivata l'ora di voltare pagina, cogliendo al balzo un'opportunità a dir poco preziosa, ovvero quella di sviluppare il videogioco ufficiale del campionato mondiale di Rally.
Il franchise WRC è infatti nuovamente pronto per tornare a imperversare, riprendendosi da una pausa di 5 anni dal panorama videoludico, per offrire ad appassionati vecchi e nuovi un'esperienza di guida viscerale ed emozionante, in perfetto stile offroad.
La premessa alla base di WRC è semplice (anche se tutt'altro che facile da soddisfare!): proporre un racing game di stampo prettamente simulativo, che riesca comunque a coniugare in maniera omogenea il realismo tanto ricercato dal pubblico più devotamente hardcore e l'accessibilità indispensabile per coinvolgere la fascia di utenza meno esperta.
L'obiettivo di Milestone è in effetti quello di riuscire a trasmettere a chiunque il peculiare feeling della guida su sterrato, immergendo il giocatore a 360° nel rutilante universo di polvere e fango del World Rally Championship. Il concetto base per mettere d'accordo fanatici della simulazione a tutti i costi e newcomer è quello della scalabilità: WRC è stato infatti concepito come un prodotto “a livelli”, in modo tale da adattarsi tramite un brillante sistema di aiuti (divisi secondo più parametri, dalla frenata all'impostazione delle curve) alle capacità e alle esigenze del fruitore.
Riuscirete così a sentire sulla vostra pelle tutta la potenza dei bolidi a vostra disposizione, e dovrete impegnarvi veramente a fondo (specie impostando il modello di guida più impietosamente simulativo) per riuscire a domare queste poderose belve a quattro ruote.