Alice: Madness Returns
Nel paese delle meraviglie con American McGee.
A distanza di 10 anni dalla consacrazione con American McGee's Alice, il game designer statunitense torna alla ribalta con quello che è stato il suo personaggio più fortunato. Non dobbiamo infatti dimenticare che l'ex level designer di id Software (dove lavorò a Doom II, Doom 3 e Quake), non ha avuto una vita facile.
Dopo il successo del suo primo gioco "in solitario", ha realizzato due titoli, Scrapland e Bad Day L.A., che non sono certo stati dei successi di pubblico. Il secondo, a dire il vero, verrà ricordato probabilmente per avere ottenuto una delle più basse medie voto di Metacritics.
Meglio allora ripartire dall'inizio, portandoci di nuovo in quel Paese delle Meraviglie che, al contrario, ha ottenuto risultati eccellenti di critica. La storia ci racconterà di un'Alice che sta cercando di riprendersi dal trauma emotivo seguente alla perdita della sua famiglia in un incendio.
Dopo avere speso dieci anni in un manicomio, la protagonista verrà rimessa in libertà per essere sottoposta alle cure di uno psichiatra, che si dichiara convinto di riuscire a liberarla dalle allucinazioni che ancora la perseguitano.
Alice si imbarcherà quindi in una missione il cui scopo sarà rivivere i propri ricordi, la qual cosa la porterà dallo scoprire le reali cause della morte della sua famiglia, al ritrovarsi a vagabondare per una cupa Londra o un lussureggiante e provocante Paese delle Meraviglie.
Aspettando di poter mettere le mani su una versione giocabile del nuovo titolo dedicato ad Alice, noi di Eurogamer.it abbiamo intervistato American McGee, ora cofondatore di una nuova società di nome Spicy Horse, e Senior Creative Director del gioco.
Iniziamo allora a scoprire qualche elemento della nuova produzione di McGee, e il modo in cui il marchio si evolverà rispetto al primo episodio.
Dall'uscita del primo capitolo sono passati 10 anni. In questo lasso di tempo i fan hanno tenuto in vita il marchio, comprando più di un milione e mezzo di copie del gioco PC e un numero incalcolabile di giocattoli, contribuendo a creare una massiccia comunità. Quando i tempi sono stati maturi sia per noi che per EA, abbiamo ritenuto che fosse sensato tornare sulla storia di Alice e rivisitare il Paese delle Meraviglie.